sabato 7 novembre 2015

14. Letture: Faris YAHIA: Relazioni pericolose. Il movimento sionista e la Germania nazista, La Ciità del Sole 2009.

Home | Prec. ↔ Succ.
La storia del muftì, pesantemente investito da Netanyahu all’evidente scopo di caricare sulle spalle dei palestinesi tutta la lucrosa e proficua costruzione ideologica che consente allo «Stato ebraico di Israele» di poter fare tutto quello che vuole a spese di un terzo, fa perdere di vista che fra sionismo e nazismo vi fu un’ampia e sostanziale convergenza di interessi almeno fino al 1939. Il motivo è quanto mai semplice: il nazismo aveva intenzione di spopolare la Germania da ogni presenza ebraica e il sionismo aveva tutto l’interesse a popolare di ebrei la Palestina avuta in premio dalla Gran Bretagna. L’obiettivo del sionismo era di conseguire in Palestina quella “maggioranza” che avrebbe consentito di privare “democraticamente” i palestinesi di ogni diritto, ovvero di espellerli, ovvero di trasformali in cittadini di serie B o di fatto perfino in moderni schiavi da usare finché possono servire. Non si dimentichi mai che all’inizio del processo storico della “Questione palestinese” gli ebrei arabi autoctoni erano nel 1861 appena il 3,5% della popolazione complessiva della Palestina e che i primi immigrati specificamente “sionisti” incominciano a mettere piede nel 1882, suscitando sospetti e prevenzione fra gli stessi ebrei autoctoni. Il libretto di Faris Yahia fa parte di una ristretta letteratura che documenta appunto l’esistenza dei rapporti – detti “pericolosi” – fra sionisti e nazisti. Eguale discorso può farsi per i rapporti fra sionisti e fascisti almeno fino al 1938 quando cambia il contesto generale. Inseriamo pertanto nel nostro ciclo di Letture anche questo volumetto, che abbiamo già letto e che rileggeremo, soffermandoci su singoli punti. Ormai, dovrebbe essere chiaro ai nostri Cinque Lettori che lo scopo non è mai quello di fare dei “riassunti” di ciò che leggiamo, ma solo quello di poter discutere, lasciandone traccia scritta, quelli che di un libro (di piccola o grossa mole) ci appaiono come punti salienti e problematici.

(Segue)

Nessun commento: