sabato 13 aprile 2013

Il Movimento Cinque Stelle muove i primi passi in politica estera

Mi soffermo brevemente sui primi passi di politica estera che i parlamentari Cinque Stelle pare stiano muovendo. Attraverso ogni iniziativa che essi andranno ad assumere si verrà caratterizzando la fisionomia politica del Movimento Cinque Stelle.

Mi riferisco alla mozione per il ritiro dall’Afghanistan e ad un’altra presa di posizione sulla Siria. Della prima ho notizia dal blog di Beppe Grillo e dell’altra da un articolo che si legge su "Come don Chisciotte”. Ricordo qui una tesi di Giulietto Chiesa, che ho sentito da lui più volte enunciare. Le guerre in Libia, Iraq, Afghanistan, Siria, quella che si va preparando all’Iran, non sarebbero altro che “guerre intermedie”. Servono a precedere la grande guerra contro la Cina, che cresce a ritmi vertiginosi e minaccia l’egemonia americana, sotto al cui tallone sono stati tutti i governi italiani dal dopoguerra ad oggi. Si ricordi che il governo Prodi cadde proprio sull’Afghanistan e non si dimentichi l’assoluta vergogna della posizione del nostro governo nella guerra contro la Libia, che fu decisa negli Usa insieme con quella alla Siria, che è ancora in atto.

È di conforto leggere in "Come don Chisciotte” che i parlamentari grillini non hanno bevuto le fandonie sulla Siria che i nostri media ogni giorno diffondono. Il punto di maggior frizione sarà quando passeranno ad affrontare le relazioni di politica estera fra Israele e Italia. Gli attacchi che vengono mosso a Beppe Grillo provengono proprio dalla stampa più legata ad Israele, che non ha apprezzato piccoli segnali provenienti dal blog e da dichiarazioni di Beppe Grillo. La Lobby sta lavorando sott’acqua per addomesticare e ridurre a sicura fede ed obbedienza anche il Movimento Cinque Stelle, come ha già fatto con tutti i partiti del vecchio arco costituzionale.

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