mercoledì 27 luglio 2016

Per una Storia del Movimento Ciqnue Stelle: 32. I “miracolati in Parlamento” ossia Roberto Fico.

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

In un celebre video, che andremo a ricercare per l'occasione, Beppe Grillo parla di “miracolati” riferendosi ai parlamentari che sono stati da lui tolti dall’oscurità e fatti eleggere in Parlamento, con tutto ciò che questo significa e comporta in termini di prestigio, potere, ricchezza, fama. Appunto un “miracolo” e dunque “miracolati” vengono detti i beneficiari. Con le “espulsioni” si viene esclusi all'origine da questo possibile “miracolo”. Il reintegro degli espulsi da parte di un giudice viene a scompaginare tutto i meccanismo di potere, selezione, controllo degli attivisti certificati del movimento. È debole e stra franando penosamente l’ideologia del movimento basato su slogan di fatto usurati dagli eventi quotidiano. In ultimi, direi (ma forse è ancora presto per dirlo) dal ritorno della pratica del consociativismo che in Roma offre posizioni di potere a uomini legati ai vecchi vituperati partiti, sembrerebbe a corto di competenze: tanto onesti, ma anche tanto incompetenti, si direbbe ed il condizionale è quanto mai d”obblighi in processi storici tuttora in corso. È il caso di Napoli dove venti attivisti di “Napoli Libera” sono stati reintegrati dal giudice con un’ordinanza destinata a restare nella storia politica del Paese. I Napoletani chiedono apertamente le dimissioni di Roberto Fico, ritenuto responsabile non solo delle espulsioni ma anche del crollo dal 25 al 9 %. Fico respinge le critiche, insiste sulla legittimità delle espulsioni, contro lo spirito e la lettera della Ordinanza napoletana, dove Fico interpreta il "procedurale” di urgenza come qualcosa di nullo e irrilevante rispetto al giudizio di “merito” di cui si resta in attesa, come se le 11 pagine di testo nelle quali tre giudici si esprimono in nome del popolo italiano fossero del tutto prive di rilevanza politica. E mal si spiega l'aperta contraddizione nella quale cadono i Vertici che in fretta e in furia, goffamente, tentano di metterci una pezza, rivedendo statuto e regolamento del M5s con una procedura che appare già illegittima e destinata a nuove contestazioni.

Con questa serie iniziamo ad occuparci dei parlamentari eletti. È difficile seguire un ordine. Ci lasciamo guidare dalla cronaca politica. Ed questo caso estraiamo un nostro post dal dibattito seguito nella pagina di Napoli Libera dopo le dichiarazioni televisive di Roberto Fico alla trasmissione “In Onda” (integrale), che inizia con una registrazione di dichiarazioni degli attivisti reintegrati, commentati dallo stesso Fico, cui si lascia l'ultima parola e senza il contraddittorio in studio. Ecco il mio testo, che per essere compiutamente inteso deve essere letto all'interno del dibattiti in corso in Napoli Libera:
Roberto Fico fb
«Ma che impudenza! Fico smentisce se stesso appena parla in una trasmissione televisiva nella quale mai avrebbe dovuto comparire se rispettasse quei “principi” iniziali del Movimento dei quali si riempe la bocca e che di sua autorità pretende di rivoltare come dei calzini sporchi.... E come calzini sporchi vengono ora rivoltati - attraverso la “Rrete”, il Blog di Beppe Grillo ora rinominato - Statuto e Regolamento, senza aspettare che le Ordinanze del Tribunale passino dal “procedurale” sia pure urgente al “merito” come Fico discetta.... Beppe ha fifa (si legge) di rimetterci di tasca sua appena dal "procedurale” si passerà al “merito”, cioè ai soldi dei possibili risarcimenti.... E si affretta a lasciare, non con una passo di lato, ma con un salto "fuori” o una fuga precipitosa dalla macchina che va da sola... a quanto pare.... La storia delle espulsioni parlamentari (che racconteremo) si apre proprio con l'espulsione di un senatore (Marino Mastrangeli) colpevole di aver partecipato a una trasmissione televisiva, cosa che oggi è caduta nel dimenticatoio generale quasi fossero passati dei secoli e non pochi mesi... E qui, en passant, ricordo una Barbara Lezzi che era andata a “L’Aria che Tira” a sparlare di me e dalla quale attendo ancora pubbliche scuse... È fuggita, appena mi sono messo alle sue calcagna... Dentro il Movimento la comunicazione è ormai diventata la cosa principale e i candidati vengono scelti sulla base di come appaiono in costume da bagno o da come e quanto sanno “bucare il video”... Da nemici i giornalisti vengono ora blanditi come i principali alleati in un probabile cambio concordato di regime dal PD al M5S... A Fico non interessa ciò che è, ma ciò che deve essere fatto apparire e comunicato dai media... Infatti, il consenso viene costruito non con l'essere concreto della presenza democratica in carne e ossa in una piazza fisica reale, in Napoli o Roma, ma con l'apparire e far credere con artifici comunicativi ciò che non è... Sarà un caso che Fico stia alla presidenza della Commissione di controllo sulla Rai?.... A Roma (Montecitorio e Campidoglio) sembra che sia tornata di moda non l'onestà, ma il consociativismo... E i Commissari Parlamentari (MiP) sono i maestri del Nuovo Consociativismo... Sono loro che anche a Roma, come a Napoli e altrove, hanno ordito la regia delle espulsioni, sulle quali invano i reintegrati potranno avere quella "trasparenza” che esce dalla Bocca di Fico... I reintegrati possono solo sospettare la trama di delazioni, complicità, omertà, viltà, che ha prodotto la loro espulsione, ma non possono chiedere una commissione d’inchiesta a cinque stelle... E per sapere ciò che hanno diritto di sapere devono svolgere attività privata di intelligence... I principi, i principi, i principi, la trasparenza, la trasparenza, la trasparenza.... ma quanto siete patetici e spudorati!.... del tutto meritevoli dei dileggi goliardici con cui siete stati di recente icasticamente rappresentati.... I “gruppi segreti”, le “camarille”, i “cerchi magici” e tutte le cordate, gli accordi di clic, le migliaia di telefonate per orientare i clic, dei veri e propri centri di spionaggio e delazione, l'esercito dei Talebani, ora i «Club dei Fan» e quanto altro, sono pratica costante nella attuale configurazione del M5s, che ha trasformato i parlamentari che nel modello classico dello stato di diritto avrebbero dovuto essere controllati dal Partito in Commissari Parlamentari che comandano il Partito e sponsorizzano nelle elezioni locali i loro affiliati e preparano a se stessi il secondo mandato o la loro successione.... Grlllo stesso ha chiamato "miracolati" la gente da lui messa in parlamento con il sistema Casaleggio: spesso gente senza nessuna particolare qualificazione o esperienza che ne potesse rendere utile e preziosa la presenza in un Parlamento. La sola cosa che hanno imparato è l'arte di conservare e trasmettere la poltrona, reprimendo ed espellendo qualsiasi dissenso o tutto ciò che non si piega alle loro direttive. Sono diventati parlamentari della repubblica con poche cliccate di una sorta di video-gioco ottenute attraverso cordate e accordi che tutto potevano essere meno che un dibattito politico e una approfondita discussione su una "politica nazionale” quale ci si aspetterebbe dal dettato dell'art. 49: «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Mai si sono viste in parlamento persone più incompetenti e pittoresche, improvvisate, improbabili. Ma almeno fossero venute fuori da una rivoluzione francese, che ha dato vita allo stato moderno come noi oggi lo conosciamo e che vien detto “stato di diritto”, ma che però nasce da una rivoluzione violenta e sanguinosa. Ed invece il Buon Beppe si è sempre vantato di aver ostacolato in Italia la nascita di formazioni politiche radicali ed estremiste, ma più vicine ai bisogni e interessi del popolo, quali si sono affermate in altri Paesi. Da "Portavoce” come ancora si fanno chiamare i Miracolati si sono trasformati in Commissari di Partito (Fico a Napoli, un Vignaroli nel mio Municipio XI in Roma) e vanno sui territori formando di fatto loro le liste che meglio li aggradano e rispondono ai loro interessi di potere: combinando quei disastri che sono venuti pubblicamente alla luce grazie alle Ordinanze dei giudici romani e napoletani: per Fico, grande giurista, che si picca di distinguere fra "procedurale” e merito, sembra che le ordinanze siano poco più che rotoli di carta igienica... La sostanza politica dell'hic et nunc sfugge all'Uomo.... o meglio: non la vuole vedere, anche se i fatti gliela sbattono in faccia sempre più. Quelli che dovevano essere al servizio degli altri si sono subito trasformati in commissari di partito e portaordini... Hanno una fottuta paura quando tre o quattro attivisti si fermano a parlare fra di loro fuori del loro controllo e a giudicare ciò che fanno.... Se poi da tre o quattro diventano trecento o quattrocento allora la paura aumenta in loro più che proporzionalmente e trasformano il Movimento in uno spazio asfittico e illiberale... L’attuale organizzazione del M5s è tutta protesa a soffocare ogni dibattito interno, o meglio ogni dibattito che non entri nello schema controllato e illiberale da loro stessi disposto... Il giudice ha detto chiaramente che per poter parlare di organizzazione democratico di un partito politico deve poter esistere il dissenso.... o meglio prima ancora che si manifesti il dissenso (che appare tale solo in una dialettica di maggioranza e minoranza, che non esiste dentro il M5s, e tale non può intendersi la farsa referendaria e plebiscitaria del blog) la possibilità stessa di poter parlare e dialogare con altri militanti....Le argomentazioni di Fico non valgono neppur un fico secco... Non ricordo cosa facesse di mestiere prima di venire miracolato in parlamento, ma non mi pare fosse un giurista o un avvocato.... Sono loro, con i loro contatti, con ciò che fanno e nessuno può conoscere e controllare, il vero “gruppo segreto”, il cui scopo è di impedire la formazione di altri “gruppi segreti” concorrenti, ma che segreti non sono per nulla ed operano nello spirito dell'arr. 49 della costituzione, di cui finalmente forse dopo 70 anni avremo la legge attuativa che sarà vincolante per tutti i partiti e fisserà una disciplina uniforme per la formazione delle liste. Nel mia Storia del Movimento Cinque Stelle, raccogliendo la sfida di Fico, o meglio le sollecitazioni, vado giusto adesso ad approntare una scheda tutta per lui... sotto la categoria “Miracolati in Parlamento”, e che avrà una singola apposita scheda per ogni parlamentare a cinque stelle... Con incoerenza logica che produce comprensibili reazioni Fico esclude 36 attivisti napoletani in nome dell'inclusione: la loro colpa sarebbe stata quella di non aver condiviso pensieri comuni, sbarrandosi nel “gruppo segreto” Napoli Libera, ma vengono».
I reintegrati, nella conferenza stampa napoletana, hanno chiaramente detto di non voler distruggere il M5S, di non essere contro, ma di voler ricostruire più sano e forte che mai. È duro far capire a certi ambienti che la critica, anche aspra e penetrante, non solo è legittima, ma anche necessaria. Non è tacendo che ci si reintegra nel M5s, ma anzi facendo tesoro della propria esperienza si è nelle migliori condizioni per dire come il M5s debba essere riformato per rientrare nello spirito dell’art. 49 della costituzione.

(segue)

giovedì 21 luglio 2016

Per una Storia del Movimento Ciqnue Stelle: 31. Un “sospeso eccellente” ossia Federico Pizzarotti

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Federico Pizzarotti fb
È da tempo che si trascina la vicenda del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, accusato sulla base di un fantomatico Regolamento o di dubbie norme etiche di comportamento , di non aver reso noto allo Staff, dubbio e anonimo, di aver ricevuto un avviso di garanzia. La vicenda va chiaramente inquadrata in in contesto generale, caratterizzate per larga parte dalle ordinanze del Tribunale di Roma, in data 12 aprile 2016 - data coincidente con la notizia della morte di Gianroberto Casaleggio - e di Napoli, in data 14 luglio 2016, che ha avuto una vasta eco mediatica, portando addirittura ad un procedura di modifica del Non-Statuto e del Regolamento. A seguito della Ordinanza napoletana ma prima del post del 20 luglio 2016 sul blog di Beppe, dove si dava inizio alla procedura di revisione accennata, e sulla quale ora non ci soffermiamo, appare in data 19 luglio 2016 (e stesso giorno della prima udienza di merito nella causa romana) sul suo profilo facebook una lettera di Federico Pizzarotti che rompe gli indugi e suona così:

«Oggi ho scritto una lettera a Beppe, ecco il testo:
Caro Beppe Grillo,

sono passati sessanta giorni da quando mi è stato chiesto di presentare controdeduzioni a una sospensione che reputo ingiusta e illegittima, ma non mi è chiaro se siano stata presa in esame e da chi. Se non c’era fretta di prendere una decisione, mi chiedo il motivo dell’ultimatum di dieci giorni a un sindaco del Movimento 5 Stelle, che ha sempre fatto della serietà e della responsabilità punti di riferimento dell’attività di governo.

Peraltro il recente pronunciamento del tribunale di Napoli, chiamato a rispondere sul caso delle espulsioni di alcuni attivisti, conferma ciò che ho esposto nello scritto che ti ho presentato: la sospensione è stato un atto di forza illegittimo, probabilmente il pretesto da parte di qualcuno per neutralizzare la critica interna, che in democrazia è necessaria.

A questo fatto che denota scarso rispetto, nei confronti miei e della città, si è aggiunta una indifferenza totale continuata negli anni, incomprensibile sotto ogni punto di vista. Durante il periodo dei ballottaggi ho evitato di alimentare polemiche e risposte pubbliche e, pur continuando a rispondere a fredde email, ho richiesto con forza un incontro e chiarimenti faccia a faccia. Do atto che ci sono stati momenti di attrito, come è normale nel dibattito interno a un movimento votato da milioni di italiani, ma ciò non può e non deve giustificare offese verso la mia persona - in passato pubblicate sul blog -, né freddezza e distacco verso l’istituzione che rappresento. Tra compagni di squadra si litiga e si discute ma ci si rispetta, tanto più se chi ha avanzato giudizi lo ha fatto con l’ideale di edificare un futuro sempre più solido, organizzato e maturo per il Movimento.

All’indomani delle ultime amministrative, poi, ho letto di un summit tra sindaci del Movimento - neo eletti e non - e il responsabile degli enti locali Luigi Di Maio. Tralasciando il paradosso di esserne venuto a conoscenza soltanto tramite i media e non, appunto, dal preposto ai Comuni, l’iniziativa mi ha stupito non poco dal momento che corrisponde a una mia precisa e reiterata richiesta avanzata due anni fa, all’epoca bollata come inutile. Tuttavia credo che se il tavolo di discussione fosse stato preso in considerazione già allora, oggi diverse problematiche interne sarebbero state risolte (vedi Comacchio, Gela e Quarto), i sindaci avrebbero alle spalle un rapporto più solido e coeso, mentre l'azione di governo locale risulterebbe ora condivisa e politicamente più forte.

Insomma, il rapporto interno del Movimento tra Roma e le periferie, per intenderci tra il Parlamento e i territori, oggi ci vedrebbe ancora più uniti, come ho sempre auspicato. Per un movimento che è diventato a tutti gli effetti un partito nazionale, ciò avrebbe rappresentato solo e soltanto uno scatto di maturità.

Invece sono stato etichettato come una sorta di politico vecchio stile. Il punto in realtà è un altro: Parma paga più di tutti il suo realismo, ovvero la capacità di calarsi nella realtà amministrativa senza perdere di vista i propri ideali. Per noi di Parma la politica è rappresentata dagli utopisti e dai realisti. I primi vivono dei propri ideali, i secondi li attuano tenendo i piedi nel fango.

Sono anche “colpevole” di portare avanti la richiesta di gettare le fondamenta di un meetup nazionale, un’assemblea di cittadini e portavoce, liberi ed uguali, per discutere pubblicamente e alla luce del sole indirizzi politici futuri in vista delle prossime, decisive Politiche, ma soprattutto regole chiare ed eque per tutti. Ti rendi conto che con un’organizzazione seria, oggi probabilmente Rimini e Ravenna sarebbero città amministrate dal Movimento? Qualcuno, novello Pilato, ha invece scelto di non candidare nessuno. Ti chiedo: la volontà è quella di lasciare che le varie correnti del Movimento lo logorino dall’interno? Decidere in una stanza chiusa regolamenti e indirizzi politici per poi, eventualmente, farli ratificare dalla rete? La rete è un mezzo, uno strumento, e non un soggetto politico. Sono convinto che prima o poi una forma simile di confronto sarà più che mai necessaria: per quanto innovativo e rivoluzionario, Rousseau non potrà mai, mai, rimpiazzare i rapporti umani.

Non ho timore a dire quel che penso: dovreste guardarvi le spalle dagli yes man, e non da chi ha invece l’onestà intellettuale di dire ciò che pensa mantenendo ben saldi e vivi i propri ideali.

L’atteggiamento poco maturo e di grave indifferenza nei miei confronti toglierebbe entusiasmo quasi a chiunque, non di certo a me. Ho sempre agito in buona coscienza, nell'interesse anzitutto di Parma e dei miei concittadini, i quali vengono prima di chiunque altro. Per questo il mio impegno per la città continuerà, non vi è alcun dubbio.

Concludo dicendo che chi guida il Movimento non può sottrarsi alle proprie responsabilità, soprattutto se è un movimento candidato a governare il Paese.

Non si può più non avere il coraggio di rispondere, perché l’Italia ha bisogno di uomini di principio, capaci di decisioni anche difficili. Ritengo quindi di aver diritto a delle risposte chiare.

Ritieni le mie risposte sufficienti? Se non a me, ai consiglieri con me eletti e alla mia città credo sia dovuta una spiegazione seria e circostanziata.

Calendarizziamo un incontro con Di Maio? E’ il responsabile dei rapporti con i comuni, e dovrebbe essere il primo anello di collegamento con noi, mentre continua a nascondersi dietro la tua figura. Sottrarsi ad un colloquio franco e chiarificatore non è una buona presentazione per chi ambisce a ruoli chiave nella politica Italiana.

Se non dovessero arrivare in tempi brevi risposte a entrambe le mie considerazioni di cui sopra, interpreterò l’atteggiamento per quello che è: la chiara volontà di arrivare a una rottura senza neppure il coraggio di assumersene la responsabilità. Nonostante mi senta ancora profondamente legato al Movimento 5 Stelle e al suo popolo, ritengo che la dignità dei miei concittadini venga prima di tutto. Questo limbo in cui avete tentato di isolarci non è rispettoso nei loro confronti e, giustamente, pretendiamo chiarezza. D’altra parte l’indifferenza non rende piccolo chi la subisce, ma chi la attua.

Il tempo dell’attesa è finito.»
La frase finale può oggi intendersi in un senso tutto peculiare. Infatti, stando allo stesso Regolamento dichiarato illegittimo dal Tribunale civile di Napoli, sarebbero scaduti i termini di giorni 60 entro i quali il Comitato avrebbe dovuto pronunciarsi. Non avendolo fatto, Pizzarotti rientra automaticamente nel Movimento. Devo dire che non è farina del mio sacco: mi è stato appena spiegato a voce e dovrei andarmi a leggere un Regolamento che non ho mai riconosciuto come valido, malgrado ciò che dice il Giudice romano, di prima cura, su questo punto. Mi fido di chi mi ha fornito le spiegazione tecniche. Nel frattempo la situazione evolve sul campo: tardivamente, i Consiglieri parmensi si auto-sospendono in solidarietà al Sindaco. Nei paragrafi successivi seguono importanti testi documentali che vengono riportati integralmente.

2. L’autosospensione dei consiglieri parmensi in solidarietà con il Sindaco Pizzarotti. - Questo che segue è il testo integrale ripreso dal sito “La Malalingua”, al quale seguire nel paragrafo successivo una lettera pubblica di commento, redatta da Roberto Motta, come ricorrente contro l'espulsione del febbraio 2016, seguita da reintegro giudiziario. Mi associo allo Lettera aperta di Roberto Motta e mi auguro lo facciano singolarmente e personalmente tutti i ricorrenti e reintegrati di Roma e di Napoli, che non ho ora modo di consultare preventivamente. Ecco il testo, tardivo, di una lettera di autosospensione, formalmente indirizzato a Beppe Grillo, il Garante che per quanti ci riguarda non garantisce nostri elementari diritti politici ed umani. A malincuore abbiamo dovuto sporgere querela penale, dopo avergli già fatto una causa civile, da lui persa in prima istanza, e dopo che chi scrive gli aveva chiesto un incontro per evitarla la causa, alla quale forse lui non credeva.

La lettera è stata onviata a Beppe Grillo la settimana scorsa da Stefano Fornari, Alfonso Feci, Patrizia Ageno, Roberto Furfaro, Serena Mazoli, Andrea De Lorenzi, Lorenzo Ilariuzzi, Alessandro Mallozzi, Sebastiano Pizzigalli, Olimpia Adardi, Andrea Medioli(tutti consiglieri M5S eletti a Parma). Non ho notizia di una risposta da parte del destinatario, ma sappiamo per esperienza che non usa rispondere.

Gentilissimo Garante Beppe Grillo,

con la presente ti comunichiamo, con sincero dispiacere, la nostra decisione di auto sospenderci dal M5S.
Non è in dubbio la nostra ferma e di lunga data adesione ai principi fondanti del MoVimento, ma è altrettanto certa la nostra delusione per la deriva della sua gestione e conduzione da parte di Staff e Direttorio, che ne calpestano i principi ed i valori a noi così cari.
Che il Movimento debba avere un’organizzazione lo abbiamo sempre sostenuto e caldeggiato, anche a costo di critiche pesanti dagli stessi che ora di questa organizzazione fanno parte; altro è che le scelte sulle persone nominate non siano mai state trasparenti, meritocratiche e soprattutto condivise.
Questo cozza con i principi del MoVimento ed è inspiegabile come gli iscritti possano accettare tali imposizioni.
Impossibile da digerire il passaggio dinastico da Gianroberto a Davide Casaleggio, che non risulta in alcun articolo del Non Statuto, non essendo neppure stato sottoposto a votazione.
Fosse solo questo.
Abbiamo atteso a lungo, forse troppo, sempre nella speranza di quel cambiamento che non è mai arrivato.
E’ assolutamente inaccettabile, da parte di Staff e Direttorio, la mancanza di rispetto per le persone che si sono messe in gioco nel MoVimento, da anni, sacrificando tempo alla propria vita ed agli affetti più cari.
Noi ne siamo l’esempio, purtroppo non l’unico, ma sicuramente uno dei più eclatanti.
Siamo attivisti, alcuni addirittura da prima del VDay; quelli che hanno raccolto le firme per le prime regionali dell’Emilia Romagna a cui il Movimento ha partecipato.
Ci siamo candidati quando essere del M5S era anche essere oggetto di scherno. Siamo diventati consiglieri a Parma, con Federico Pizzarotti in un gruppo di persone fantastiche, che in questi anni ci hanno messo l’anima per dimostrare che un altro modo di fare politica esiste: che il cittadino prestato alla politica può fare la differenza.
Abbiamo dovuto affrontare e risolvere problemi enormi qui a Parma e l’abbiamo fatto senza aiuti; siamo stati i primi, quando la cultura di governo del Movimento non esisteva.
In compenso, quando abbiamo chiesto il loro aiuto, non ci hanno mai risposto!
Non ci riferiamo alla sospensione di Pizzarotti, ma alle richieste di chiarimenti e decisioni che gli chiediamo da tempo su questioni che riguardano il gruppo consiliare e la gestione dei meetup locali che non hanno mai avuto il coraggio di affrontare.
Quali sono i compiti di uno Staff la cui composizione è ignota e che agevolmente si sottrae al confronto e quindi non si relaziona con iscritti ed eletti?
A cosa serve il responsabile degli Enti Locali se, nonostante sia stato invitato e chiamato più volte a Parma per capire e discutere i ns. problemi, non si è mai degnato di venire?
A cosa serve il responsabile dei meetup se nonostante sia stato informato e documentato su situazioni contrarie a quanto lui stesso proclama, non decide niente, novello Ponzio Pilato?
Così non va bene.
Lo sappiamo che da qualche anno le relazioni con Federico Pizzarotti non sono le migliori, ma qui non si tratta di Lui ma di persone meno conosciute, come noi, elette nel M5S, alle quali si devono risposte e rispetto; perché qui in città è la nostra faccia che ogni giorno difende e rappresenta il Movimento e non ci va di essere confusi ed accostati ad altri, con i quali non vogliamo aver nulla a che fare.
E’ questo l’uno vale uno. Solo che voi valete un dollaro noi a stento un Birr, moneta etiope.
Si potrebbe ascrivere il pessimo trattamento che stanno riservando a noi consiglieri e attivisti al rapporto difficile che hanno con Federico, ma riteniamo che sia invece dovuto al fatto, a tutti ormai evidente, che il direttorio non è libero e di conseguenza non è neanche in grado, di svolgere il proprio lavoro: riteniamo questo un fatto molto grave.
Se le persone non sono libere nel nostro MoVimento, se non c’è dialogo e confronto, non andremo da nessuna parte e non saremo di nessuna utilità a questo paese.
Di gente con mani e piedi legate ne abbiamo già troppa in parlamento.
Pertanto ci auto sospendiamo fino a quando non si attuerà un cambiamento serio nell’organizzazione e gestione del M5S, fatto di regole certe per tutti e di persone vere e libere, che sappiano gestire normali relazioni tra persone oneste e civili che si stanno battendo per un grande cambiamento.
Parma è ignorata, non esiste, eppure dovremmo stare dalla stessa parte e combattere per le stesse idee. Il nemico è là fuori, non siamo noi.
Nella speranza che la nostra esasperata presa di posizione sia di stimolo alla crescita e non l’ennesimo vano appello, porgiamo i nostri delusi saluti.
Di ognuno dei Consiglieri rintracceremo l'indirizzo fb per far loro pervenire il link di questa pagina. In corso di lettura apportiamo qui qualche nostra nota di commento. Si noti: la lettera è indirizzata a Beppe Grillo in quanto «Garante», qualificazione e ruolo che andrebbe attentamente indagato e confrontato con gli innumerevoli casi di espulsioni sui quali non vi è stata quasi mai - ch’io sappia - informazione oggettiva e neutra e nessun vero contraddittorio con diritti “garantiti” all'espulso di potersi difendere dagli addebiti. La forma stessa della comunicazione di espulsione è stata essa stessa quanto di più antidemocratico, burocratico, cinico, irrispettoso possibile.

Sui “principi fondanti” non sarebbe per nulla inutile una seria, serena e approfondita analisi. Se le stesse sono Cinque e ognuna di esse è un principio fondante, io metaforicamente ho spesso detto che le stelle del firmamento sono milioni di milioni, ed ognuna di essere potrebbe costituire uno degli innumerevoli problemi che formano la sostanza di una fondazione politica. Non mancano le ambiguità. Se uno dei principi fondanti è stato la “democrazia diretta” non dovrei spendere parole per spiegare che “democrazia diretta” e “rappresentanza politica” sono reciprocamente incompatibili ed io spiegavo per strada alla gente che il M5s è una “formale embrionale di democrazia diretta”, per dire che alla democrazia diretta - da taluni considerata non già un'utopia, ma addirittura una «idiozia» - ci si poteva arrivare non subito, ma per gradi. Ed invece i “miracolati in parlamento” sono ormai lanciati alla conquista delle istituzioni, delle poltrone, e non pensano ad altro, come può dimostrarsi.

3. Lettera aperta di Roberto Motta ai Consiglieri parmensi. - Riprendo dalla pagina fb «Tutto il M5S» un post di Roberto Motta nel quali ci si rivolge ai Consiglieri parmensi autosospesi e si commenta il loro testo. La lettera aperta è qui recapitata individualmente ai rispettivi indirizzi fb.
@ Stefano Fornari, Alfonso Feci, Patrizia Ageno, Roberto Furfaro, Serena Mazoli, Andrea De Lorenzi, Lorenzo Ilariuzzi, Alessandro Mallozzi, Sebastiano Pizzigalli, Olimpia Adardi, Andrea Medioli.
A voi grato io applaudo con simpatia e rispetto le righe solidali di sostegno al sindaco Pizzarotti che anche io da tempo difendo con orgoglio da calunnia e discriminazione.
Data la premessa prego quanti in indirizzo a non negarmi fiducia e serena riflessione mentre evidenzio per puro, trasparente e costruttivo intento civico qualche vostro macroscopico ed ingenuo errore di timing e di destinazione.
Avete indicato la rotta giusta ma non perfetta anche se solo per qualche grado.
Una lieve imperfezione di calcolo che cristallizza e cela il vostro errore ad ogni controllo ripetuto di verifica inibendo l’unica possibile soluzione.
L’errore non solo vostro per il vero ma una vera pandemia nazionale.
Condivido i contenuti per la gran parte che da tempo rappresento all’unico possibile, ma non indispensabile destinatario.
Inutile la sospensione collettiva.
Tecnicamente ora Federico Pizzarotti è di nuovo dentro ma da solo perché voi vi immolate tardivamente seguendo linea scevra dal buon senso, perché consapevoli che scontata è la non risposta.
Federico Pizzarotti è di nuovo dentro perché decaduti i termini entro i quali lo Staff doveva comunicare una decisione forse umiliante e plurioffensiva.
Decisione strozzata in gola talebana dato che noi di Roma primi espulsi in assoluto reintegrati con inconfutabile Ordinanza di vittoria.
Poi abbiamo accompagnato tecnicamente alla vittoria gli amici di Napoli.
Qui la vittoria è totale e in tutta l'ordinanza si legge:
REGOLE e ASSEMBLEA
Tutta l’ordinanza dice una parola sola:
DEMOCRAZIA
Stefano Fornari, Alfonso Feci, Patrizia Ageno, Roberto Furfaro, Serena Mazoli, Andrea De Lorenzi, Lorenzo Ilariuzzi, Alessandro Mallozzi, Sebastiano Pizzigalli, Olimpia Adardi, Andrea Medioli
FEDERICO PIZZAROTTI tu che dici?
LA DEMOCRAZIA non è un regalo ma dura lotta e terra di conquista.
Il m5s è l’unico spazio possibile al cui interno dobbiamo costruire regole certe condivise.
FEDERICO PIZZAROTTI non farlo è errore grave ed un pericolo non solo interno.
FEDERICO PIZZAROTTI resta con la base ora e difendi il progetto.
FEDERICO PIZZAROTTI non aprire quella porta...  
Al testo di Roberto Motta apporto solo la correzione di qualche refuso. Ad integrazione non aggiungo nulla e lo sottoscrivo integralmente. Il mio commento alla lettera dei Consiglieri lo si trova al paragrafo precedente e tocca aspetti diversi da quelli, politico-operativi, trattati da Roberto, cui va riconosciuto il grande merito di aver compreso che era tecnicamente possibile chiamare il Garante in Tribunale per dimostrare in quella sede quanto fosse per davvero garante dei diritti politici, dei diritti umani degli attivisti, della democrazia, della trasparenza.


Per una Storia del Movimento Cinque Stelle: 30. Fra gli espulsi “eccellenti” ossia... Antonio Caracciolo.

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Corsera del 17 luglio 2016.
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016 si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile: se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del “Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira* – vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più “espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.

* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.

Antonio Caracciolo da Seminara fb
Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia, Marino Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio Caracciolo.  Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per… Antonio Caracciolo (!), messo in ordine cronologico dopo Rosa Capuozzo, e così caratterizzato dal Corsera: «Professore alla Sapienza di Roma., viene espulso per alcune tesi storiche dopo che si era candidato alle Comunarie di Roma». Il nostro intento storiografico non è però improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto, dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi osa dissentire.  È invece la nostra una visione complessa e multipla, che vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto iniziale. Dovrei parlare di me stesso in terza persona come Giulio Cesare ma non sono Giulio Cesare. Redigerò la scheda senza tornare all’attacco mediatico del 2009 ad opera di un personaggio che non nomino. Non ricostruirò quella storia che è distinta ed ha una sua autonomia, ma andrò invece ad isolare i momenti in cui quella storia è stata recepita dallo Staff e dai suoi Delatori. Di ciò che so non tutto posso dire, ma nella interpretazione dei fatti mi servirò di ciò che so e non posso dire.

(Segue)

Per una Storia del Movimento Cinque Stelle: 29. Fra gli espulsi “eccellenti” ossia... Rosa Capuozzo.

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Corsera del 17 luglio 2016.
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016 si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile: se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del “Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira* – vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più “espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.

* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.

Rosa Capuozzo fb
Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia, Marino Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio Caracciolo.  Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per… Rosa Capuozzo, messo in ordine cronologico dopo Luis Alberto Orellana, e così caratterizzato dal Corsera: «La sindaca di Quarto viene espulsa dal Movimento 5 Stelle in seguito alla vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta “per violazione dei principi”». Il nostro intento storiografico non è però improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto, dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi osa dissentire.  È invece la nostra una visione complessa e multipla, che vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto iniziale.

(Segue)

Per una Storia del Movimento Cinque Stelle: 28. Fra gli espulsi “eccellenti” ossia... Luis Alberto Orellana.

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Corsera del 17 luglio 2016.
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016 si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile: se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del “Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira* – vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più “espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.

* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.

Luis Alberto Orellana fb
Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia, Marino Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio Caracciolo.  Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per… Luis Alberto Orellana, messo in ordine cronologico dopo Adele Gambaro, e così caratterizzato dal Corsera: «Dopo aver criticato alcune decisioni del suo schieramento, viene espulso dal Movimento insieme ad altri tre senatori Cinque Stelle». Il nostro intento storiografico non è però improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto, dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi osa dissentire.  È invece la nostra una visione complessa e multipla, che vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto iniziale.

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Per una Storia del Movimento Cinque Stelle: 27. Fra gli espulsi “eccellenti” ossia... Adele Gambaro.

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Corsera del 17 luglio 2016.
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016 si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile: se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del “Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira* – vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più “espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.

* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.

Adele Gambaro fb
Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia, Marino Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio Caracciolo.  Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per …Adele Gambaro, messo in ordine cronologico dopo Domenico Messinese, e così caratterizzata dal Corsera: «Viene espulsa dopo una votazione online. La senatrice era al centro di polemiche per aver criticato la strategia comunicativa di Beppe Grillo». Il nostro intento storiografico non è però improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto, dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi osa dissentire.  È invece la nostra una visione complessa e multipla, che vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto iniziale.

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Per una Storia del Movimento Cinque Stelle: 26. Fra gli espulsi “eccellenti” ossia... Domenico Messinese

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Corsera del 17 luglio 2016.
Domenico Messinese fb
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016 si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile: se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del “Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira* – vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più “espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.

* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.

Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia, Marino Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio Caracciolo.  Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per …Domenico Messinese, messo in ordine cronologico dopo Serenella Fucksia, e così caratterizzato dal Corsera: «Il sindaco di Gela viene espulso con una nota diramata dal gruppo siciliano per non avere rispettato “i principi di comportamento degli eletti del Movimento”». Il nostro intento storiografico non è però improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto, dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi osa dissentire.  È invece la nostra una visione complessa e multipla, che vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto iniziale.
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Per una Storia del Movimento Cinque Stelle: 25. Fra gli espulsi “eccellenti” ossia... Serenella Fucksia

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Corsera del 17 luglio 2016.
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016 si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile: se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del “Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira* – vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più “espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.

* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.

Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia, Marino
Serenella Fucksia fb
Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio Caracciolo.  Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per …Serenella Fucksia, messo in ordine cronologico dopo Massimo Artini, e così caratterizzato dal Corsera: «Ultima espuslione in ordine cronologico. Viene allontanata dal Movimento 5 Stelle per un ritardo sulla rendicontazione delle spese sostenute». Il nostro intento storiografico non è però improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto, dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi osa dissentire.  È invece la nostra una visione complessa e multipla, che vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto iniziale.

(Segue)