giovedì 29 giugno 2017

Per Santoro Hitler era un mandrillo, più o meno un Berlusconi anzi tempo... Rassomiglia molto pure a Beppe Grillo.

Gilad Atzmon Blog
...mi sono sorbito le due puntare con cui in televisione (Servizio Pubblico: sic!) si è pensato di affrontare uno dei periodi più tragici della storia. Un discorso a parte andrebbe fatto sul mezzo televisivo...  Difficile immaginare comuqnue una trasmissione più "idiota"... (in senso proprio riconducibile all’etimologia greca) che non merita neppure un'analisi rigorosa, per evidenziarne minuto dopo minuto le idiozie accademiche (e la supponenza degli Esperti Inconfutabili) e non accademiche. Basti dire che ad oltre 70 anni dalla fine della guerra non sanno ancora fare a meno della propaganda di guerra. Santoro ha invitato alla sua trasmissione le persone che poteva e doveva invitare... Mentre parlavano, stando da questa parte del televisore, uscivano immediate alcune repliche... Alcuni esempi, fra i meno pericolosi? Il "popolo ebraico" è dato come eterno nel tempo, ma anche come eterno "ospite" presso tutti gli altri popoli che sono transeunti e mortali, come ad esempio il popolo tedesco, decapitato nel 1945... Le sue persecuzioni, l'antisemitismo che ci rende tutti colpevoli e ci obbliga a metterci in ginocchio davanti a loro? Bastava citare una pagina non sospetta di Bernard Lazare (1897): ma se in 2000 anni, presso tutti i paesi, tutti i popoli e in ogni epoca, questi ebrei hanno suscitato reazioni contro di loro, non è che la causa e la ragione debba essere ricercata in loro stesso?...  Manca una qualsiasi definizione scientifica di "ebreo"... Non so se Santoro conosce anche solo il nome di Gilad Atzmon, che a mia conoscenza è il filosofo che più di ogni altro è penetrato nella "identità ebraica"... L'ineffabile Donatella, che nulla sa di storia, ma ha un soggiorno di 15 anni in Germania, dove ha potuto imparare il tedesco, ha dato una definizione del tutto personale e risibile di hitlerismo, tutta incentrata sull'esistenza di campi di prigionia e di concentramento... e quindi dilatando il concetto a tutta la storia umana, fatta di guerre e di prigionieri di guerra, ma stranamente ignora il Lager di Gaza... già, perché quello Lager non è, ma è una giusta e legittima contromisura degli israeliani che sempre "si difendono"... Esilarante la sua concezione dell'hitlerismo come potere di escludere quelli con cui non si vuol stare... E i palestinesi? Stavano a casa loro, non in senso metaforico, ma in senso concreto e realissimo, conservando ancora le chiavi di casa e gli atti di proprietà, ma sono stati buttati fuori... dagli "ebrei israeliani" (supportati da quelli non israeliani: leggi Atzmon) dalle loro case e dai loro villaggi, distrutti al 50 % (400 su 800: leggi Khalidi che ne dà l'elenco)...

Udo Ulfkotte
... La concezione di questi signori Accademici è abbastanza semplice e in linea: prima del 1945 era il male assoluto, nel 1945 vi è stata una grande lotta fra il Bene e il Male, ha vinto il Bene che pochi mesi dopo ha sganciato la bomba atomica e qualche anno dopo ha proclamato lo Stato di Israele, alla cui nascita però avevano casualmente dato apporto sia il nazismo sia il fascismo... Dimostrano (da questa parte del televisore, a chi non li può contraddire: che prodezza! che coraggio!) di avere assai meno libertà e indipendenza di giudizio di quanta ne avessero chi per avventura era vissuto negli anni incriminati... Udo Ulfklotte docet... (ma è solo uno dei tanti!)...

L'illustre collega Gentile mi disse una volta, all'incirca: nella storia contemporanea le fonti sono così innumerevoli che necessariamente occorre fare una selezione, e selezionando si può optare per una tesi o per l'altra... a seconda, è chiara, delle proprie opzioni politiche... convenienza ed utilità. In fondo, uno storico accademico in cosa si distingue da un comune giornalista, del Foglio o di Libero? Udo Ulfklotte docet...  Per la tecnica, e per una frequentazione di archivi non alla portata di web... Il giorno in cui tutti gli archivi pubblici e privati verranno resi disponibili a chiunque online, avremo una nuova figura di "storico", ed ognuno di noi avrà il diritto e la libertà di esplorare ed interpretare il suo passato storico...

Il buon Santoro se anziché invitare personaggi della comunità ebraica, a recitare la solita solfa, avesse fatto un giro per le galere tedesche (gli odierni lager), avrebbe trovato persone la cui unica colpa è quella di avere opinioni diverse da quelle dei suoi ospiti... E dunque, anche qui, abbiamo un neohitlerismo, i lager delle persone che non la pensano come la De Cesare, che non corre assolutamente nessun rischio e non deve avere nessun coraggio: con quella bocca e con quella testa può dire assolutamente quello che vuole; nessuno può contraddirla perché lo mettono in galera e a incominciare da Santoro alla pubblica gogna...

Se ha finito di scontare i suoi 9 mesi di galera, Santoro poteva andare ad intervistare, e magari invitare nel suo studio, quel genitore tedesco che (mi fu detto per telefono: non l'ho letto certo sui giornali!) ebbe nove mesi di carcere senza condizionale, per aver prestato a un suo amico il libro di un certo autore, che per averlo scritto credo stia ancora scontando dodici anni di carcere in un odierno Lager tedesco... Quel genitore, con due figli a carico, disse al giudice che lui il contenuto di quel libro (credo su materia "negazionista") neppure lo condivideva, ma riteneva che dovesse esservi per ognuno libertà di pensiero... Ed invece no! Per questi signori, sionisti, il moto è il seguente: "Io ho tutto il diritto di dire ciò che penso e voglio, ma la tua opinione contraria è un reato": questa è la libertà che ad ognuno di noi ha consegnato il Tribunale di Norimberga e chi l'ha voluto e lo sostiene... Se questi sono i presupposti, che razza di trasmissioni Santoro pensa di poter fare? Con quale gente? Per dire e sostenere cosa? A scapito di chi?

Ci avevano provato anche con Carl Schmitt, ma ancora la tecnica non era perfezionata. Si sono limitati a tenerlo in un "campo" per tredici mesi... senza una capo di imputazione, non essendo riusciti a trovarlo... Richiamo alla mente alcune cognizioni che mi riservo di verificare. Il Tribunale di Norimberga, sappiamo, fu deciso dai Vincitori prima che la guerra si fosse conclusa. Avevano già deciso che una volta vinta la guerra, non si sarebbero limitati ai trattamenti che nella storia si erano già visti e praticati. Questa volta avrebbero fatto un Tribunale dove il vinto sarebbe stati dichiarato “criminale” e le sue azioni di guerra definiti crimini secondo la legge penale che ha un senso in quanto interna agli Stati. Gli atti di guerra dei vincitori (Dresda, Hiroshima... ecc. ecc.) non erano di eguale natura, ma erano atti per terminare la guerra un poco prima: questa la narrativa ancora oggi in voga. La tesi che pongo è questa: se per Katyn è ormai assodato ed acquisito che autori dell'eccidio degli ufficiali polacchi furono i sovietici, che avevano giudici a Norimberga, quale credito può darsi al Tribunale di Norimberga? Era e resta un tribunale di guerra con il quale in virtù della mera forza ed occupazione militare si è voluto imporre non già una condanna e una pena ai vinti sul campo di battaglia, ma si è preteso di infliggere alle popolazioni allora presenti e a quelle successivi una peculiare, opinabile, discutibile visione della storia, delle cause della guerra, delle responsabilità, tutto un sistema di valori dati per buoni perché hanno vinto sul campo di battaglia e perché a 70 anni dal conflitto sono ancora imposti mediante censura e repressione, dalla gogna mediatica, dalla discriminazione fino al carcere duro: dodici anni! Per non parlare di ciò che non è dato sapere ma di cui si teme. Annotava Schmitt nel 1947: «Vivere della colpa altrui è il modo più basso di vivere a spese degli altri».

Ho fatto solo un esempio sporadico delle idiozie, che pagando il canone RAI ho dovuto sorbirmi, senza possibilità alcuna di reclamo. Un'appendice divertente, se lo si può dire, è una specie di gioco delle parti, dove la parte ebraico-sionista non è mai soddisfatta laddove avrebbe tutto il motivo per esserlo, ma fa l'indignata: qualsiasi paragone o analogia è sacrilega: ci si deve “inginocchiare” e basta, senza fiatare e neppure tentare una qualsiasi analisi di fatti storici remoti. Questo fanatismo è scopertamente finanziato, promosso e organizzato dal governo israeliano. Persino la De Cesare per questi fanatici invasati, che hanno però un'influenza assai preoccupante sui nostri politici e sui media, non è abbastanza fanatica e faziosa quanto loro. Forse questo è l'aspetto più divertente.

È infatti da notare come costei suo malgrado qualcosa di giusto e condivisibile lo ha detto. Ed è stato quando ha fatto la distinzione fra lo “storicizzare” il personaggio Hitler ed il periodo storico in cui è vissuto ed il “demonizzare” quello stesso personaggio e quel periodo storico: ma ciò che lei ha sempre fatto è la “demonizzazione” non solo di quel periodo storico, ma di quanti non si associazione a lei nell'opera di “demonizzazione”. Mi stupisce la sua qualifica di “filosofa” (ma è meglio dire professora ordinaria di filosofia) e la sua liberale posizione in materia di introduzione del reato di “negazionismo”: lei - se no andiamo errati - è una decisa sostenitrice della galera per chi non la pensa come lei, che peraltro in materia storiografica non ne sa proprio nulla, e mi pare che in qualche luogo lo ha pure scritto. Non parlo senza fondamento perché ho avuto con lei un pubblico scontro verbale in un'aula del Palazzo di Giustizia, durante un Seminario di studi degli Avvocati sostenitori dell'introduzione di questo reato come poi avvenuto, sia pure con delle strane formulazioni. Ho narrato l'episodio in un altro post di questo blog. Io non so se ho titolo a dirmi "filosofo" ma di certo so che non posso convivere e coabitare in una stessa casa filosofica con chi non riconosce piena libertà di pensiero al suo interlocutore.

Sulla “storicizzazione” devo dire che ho avuto l'impressione che Santoro abbia avuto una timidissima consapevolezza della questione, ma non è andato oltre e non ho nessuna voglia di fare congetture sulla sua timidezza. Quanto agli storici di mestiere invitati nella prima e nella seconda trasmissione non ho apprezzamenti da fare, anche se uno di essi è stato mio collega di facoltà. Non conoscevo la sua posizione in una materia così spinosa, ma adesso la conosco... E mi basta, per amor di pace. Stupisce per costoro l'insensibilità per quei loro colleghi che a migliaia popolano i nuovo Lager europei: quelli appositamente creati per i “criminali del pensiero”. Non comprendono costoro che non possono aspettarsi nessuna credibilità fintantoché si trovano in galera o vengono incriminati i sostenitori di tesi diverse e contrapposte alle loro. Non è che si è storici perché si è professori ordinari ed al restante mondo è preclusa qualsiasi ricerca e interpretazione storica. La digitalizzazione delle fonti di archivio porrà fine al loro monopolio del sapere storico ed essi sono destinati ad apparire come agenti ideologici di ogni regime vigente, quale che esso sia. Il credito scientifico di cui si gode può derivare da una presunzione istituzionale che entra in crisi quando si scontra con una opinione pubblica informata e qualificata.

Sulla “demonizzazione” sono da notare le bacchettate inferte ai “giovani” invitati a far “pubblico” nella trasmissione. Lo scrittore “psicologo” ed il giornalista Mentana hanno dato subito addosso a un giovane italo-marocchino appena questi ha tirato fuori lo scheletro dall'armadio: la Palestina, la cui ricostruzione storica della “pulizia etnica" precede la nascita di Hitlere: 1882 inizio della immigrazione sionista in Palestina, con documenti che testimoniano quali fossero le intenzioni dei "migranti” di allora (si veda il volume cronologico di Vinciguerra), a fronte della nascita del mandrillo Hitler nel 1889. Sarebbe stato divertente se qualcuno avesse portato nella trasmissione una mezza pagina del libro di Gada Karmi, dove si parla di «campi di concentramento» in Palestina, dopo la grande pulizia etnica del 1948 e fino al 1953, su fonti della Croce Rossa di cui sono andato alla ricerca, ma che pare siano stati trovati e forse pubblicati: così mi fu detto in un convegno da persone di cui non ho il contatto e che non saprei come ricercare.

Quanto a Mentana, che dice di essere contento di vivere in una democrazia che consenta al giovane marocchino di fare associazione di idee con quanto avviene in Palestina (ma il giovane gli ha saputo rispondere, ribattendo che anche lui è contento di non pensarla come Mentana), evidentemente ignora o vuole ignorare gli innumerevoli casi di incriminazione per reati di opinione in Germania, Francia e altri Paesi. Non ricordo mai che nei suoi tg ne abbia parlato... Il povero  Vattimo (che mi ha confermato personalmente l'episodio e gli esatti termini della sua affermazione e relativo contesto) si è trovato addosso una patente permanente di "antisemita" per aver detto che gli apparivano “verosimili” i “Protocolli di Sion” per il controllo incondizionato dei media da parte degli ebrei. Se questa è un'affermazione infondata, credo che se ne possa fare una verifica per confermare o meno questa infondatezza... E Mentana, presente alla prima trasmissione, non mi pare sia un soggetto terzo e imparziale... E qui mi fermo, almeno per oggi, con una nota esilarante: la pretesa di Santoro di “far capire le cose” con una trasmissione “sperimentale” nella quale del tutto casualmente mi ero imbattuto.

venerdì 23 giugno 2017

Si delinea una agguerrita opposizione interna al m5s...

Non ci interessano i sondaggi e i pronostici sul m5s, se andrà su o giù, se strapperà o meno il governo del Paese, per dare le stesse prove e gli stessi risultati di Roma, dove in Campidoglio e nei municipi - a detta di un editorialista assai stimato dal Dibba - sono state messe "le persone sbagliate al posto sbagliato”, ossia hanno fatto l'opposto di ciò che doveva essere la Repubblica secondo l'insegnamento di Platone: le persone giuste al posto giusto. Per adesso, il m5s esiste, e noi qui lo analizziamo per ciò che è ed appare. È indubbia la crisi e il disfacimento del sistema partitico, o meglio del sistema della rappresentanza politica, fondata su inganni, seduzioni e promesse elettorali, e immediatamente dopo la chiusura delle urne produttrice di un vero e proprio nuovo ceto socio-politico che in benessere e dignità si eleva al di sopra dei cittadini che dovrebbe rappresentare e di cui dovrebbe - questa la presunzione - essere una espressione. L'irrisione dell'elettore, a volte in modo esplicito, incomincia il giorno dopo nella piena consapevolezza che l'elettore è prigioniero del sistema: potrà votare o non votare, ma in nessun modo scalfisce il sistema che può fare a meno di lui, e lo fa sempre più scopertamente, essendo i parlamenti espressioni di lobbies, dei poteri bancari, delle multinazionali, di potenti stati esteri con loro truppe di occupazione sul territorio ed in grado di produrre tutti i cambi di regime che si desiderano. Stampa e televisioni sono poi una diretta “emanazione” di questi poteri. Per un attimo si è creduto in Italia che il m5s potesse essere una reazione a questo sistema. L'esperienza e i fatti di cronaca, anche giudiziaria, dimostrano che non è così. La macchina dirigenziale del m5s, la Casalino Casaleggio Associati, anzichè essere al servizio di una militanza e di un elettorato distribuito sul territorio e fornito di autonomia, si rivela essere un mostruoso meccanismo omologante, produttivo di fan e adepti, e repressivo di ogni voce discorde. Il dibattito interno, la possibilità e liceità del dissenso, non è un lusso di cui si possa fare a meno, ma il necessario presupposto per la formazione di una militanza politica e di un nuovo elettorato che possa esprimente una nuova cultura politica e quella miriade di istituti di democrazia diretta che la tecnologia odierna unita a una specifica volontà politica consentirebbe. Forse, un errore di calcolo di chi ha concepito una macchina come la Casalino-Casaleggio, sempre più impostata sull'immagine e la comunicazione, è di non aver previsto la capacità di ribellione della parte più avanzata della sua militanza, o nell’aver creduto che la si potesse facilmente neutralizzare con degli PS e delle immotivate ed arbitrarie espulsioni. I ricorsi giudiziari che ormai da più di un anno si succedono in tutta Italia non sono di certo una risposta politica alla leadership "miracolata” che risponde unicamente alla Casaleggio. È un momento necessario per ristabilire quella “legalità” e quella “onestà” che truffaldescamente ha costituito il principale slogan politico del m5s, ma è lungi dall'essere sufficiente. Si va delineando in tutta Italia una opposizione interna al m5s. Non sappiamo se si estenderà e riuscirà a dare un'impianto democratico alla struttura del m5s. Il nostro metodo è l'osservazione degli eventi nel loro concreto svolgimento, non la previsione del loro sbocco. A parte il “capo”, che è una forzatura giornalistica su un movimento ancora acefalo, l'Intervista apparsa su La Stampa, quotidiano sionista, a cura di Iacoboni, che non ha scienza propria ma solo fonti attendibili, è un'informazione importante sui più recenti sviluppi giudiziari su cui il grosso dell'informazione non ha interesse a concentrare la sua attenzione e a suscitare l'interesse dei cittadini.

Il testo dell'Intervista di Roberto Motta, uno dei tre espulsi reintegrati nell'aprile dello scorso anno, lo si può leggere a questo link: lo riprodurremo in questo nostro blog, se ne verrà data espressa autorizzazione. Per il dibattito, qualificato, che esso va suscitando, si rinvia a quest’altro link, dove nella colonna di sinistra è dato un ulteriore elenco di links che immettono in pagine fb dove si segue, analizza, critica, discute la politica del m5s, con un taglio diverso da quello della grande comunizazione mediatica.

AC

venerdì 9 giugno 2017

Francesco Sanvitto: «Analisi di alcuni aspetti di illegittimità contenuti nella delibera di “indirizzo”», approvata oggi dalle Commissione Comunali a maggioranza Cinque Stelle del Comune di Roma.

Trattandosi di tema che tocca gli interessi dei cittadini romani pubblico in Civium Libertas una tempestiva analisi dell'Arch. Francesco Sanvitto che riguarda un episodio conclusivo della delibera di interesse pubblico per la costruzione dello Stadio di Tor di Valle. Frequentando il Tavolo Urbanistico e documentandomi al meglio, mi sono formato queste personali convinzioni: 1) tutte le procedure amministrative sono viziate da illegittimità insanabile; 2) l’ansa del Tevere su cui dovrebbero sorgere le cubature previste ha una vocazione naturalistica che dovrebbe essere preservata; 3) non esiste una razionalità economica degli “investimenti” che si intendono fare. Ma lascio la parola all'arch. Sanvitto che ha collocato sulla rete il teste che segue e per il quale ha interesse al massimo di pubblicità e circolazione, e quindi a suscitare un pubblico dibattito. A parziale commento del testo di Sanvitto, aggiungo che anche io questa mattina, alle commissioni congiunte di Ambiente e Lavori Pubblici, pur essendo digiuno di urbanistica, ma non di logica, sono rimasto alquanto perplesso da quanto ho sentito con le mie orecchie proferire da un funzionario del Comune. Esistono delle “criticità”, è vero, ma in questa fase noi non siamo tenuti a dare un parere. Ed io fra me mi chiedevo: ma dire che ci sono delle “criticità” non è già lo stesso che dare un parere? Aggiungeva poi che queste “criticità” su un progetto non definitivo, di massima, sono state espresse al proponente, che poi le ha corrette e così le “criticità” sono state superate. Ed evidentemente quando il parere sarà finalmente richiesto non potrà che essere positivo. Allucinante. Se funzionano così le pubbliche amministrazioni, non mi stupisco del gran lavoro di giudici, avvocati e poliziotti. Non per demonizzare, o istigare odio, ma solo per personalizzare metto ad illustrazione grafica dell'articolo le immagini dei protagonisti pubblici di cui si parla e che saranno via via aggiunte. Con incredibile rapidità si sono assunte la responsabilità dell'avallo politico amministrativo le commissioni congiunte Ambiente e Lavori Pubblici, riunite in Via Petroselli 45 per le 9 giugno 2017, e la Commissione Urbanistica riunita per le 11.30 all’Eur in via del Turismo 20. Erano presenti suppergiù le stesse persone a tutte le tre commissioni, dei cui componenti è più sotto fornito il link. Non so se è stata fatta la registrazione delle sedute, o lo streaming, ma sarebbe quanto mai necessario. Io ero presente, ma mi è difficile farne una cronaca. Mi rendo conto poi che la mia percezione dell'evento è necessariamente soggettiva. Alla Commissione Urbanistica, sono poi giunto in ritardo, con il 780, e sono entrato nell'aula mentre parlava Pelonzi, che a mio avviso con critiche approfondite, documentale, puntuali, li ha fatti neri. Nessuno dei Nostri Ragazzi, del Nostri Eroi, orgogliosamente diversi e onesti, ha saputo replicare in modo egualmente approfondito. La presidente della Commissione, Donatella Iorio, è stata poi pesantemente contestata da diversi consiglieri dell'opposizione, per manifesta incapacità a rivestire il ruolo istituzionale. Che siano degli incapaci è un riconoscimento universale.

AC

FRANCESCO SANVITTO

 Analisi di alcuni aspetti di illegittimità contenuti nella delibera di “indirizzo”


Arch. Francesco Sanvitto
Oggi si è evidenziata la palese prepotenza dei così-detti “portavoce” che nelle due commissioni congiunte non hanno permesso ai cittadini la possibilità di esprimere i dubbi nati attorno a questa triste storia di furbanistica.

Scrivo queste note affinché si sappia che all’interno del movimento 5 stelle esistono degli attivisti senza interessi personali, esperti e preparati che si stanno vergognando della figura meschina proiettata all’esterno da chi dovrebbe rappresentare il “baluardo” della legalità, partecipazione pubblica e trasparenza.

Ora vediamo quali siano alcune di queste “anomalie” :

Alessandra Agnello
1. La deliberazione datata 6 giugno che risulta palesemente in contrasto con la Legge n° 147 del 2013. Tale norma assegna al privato il compito di proporre uno studio di fattibilità (sia per l’ammodernamento di impianti sportivi esistenti sia per la realizzazione di nuovi impianti) a cui  eventualmente l’amministrazione pubblica può riconoscere il pubblico interesse dopo ben precisi step procedurali. Nella delibera, invece, hanno scritto che il privato ha svolto praticamente sotto dettatura il “tema” assegnato dal “maestro” pubblico e, pertanto, il “tema” svolto dal privato merita il pubblico interesse. Cosicché, se eventualmente l’ispettore regionale dovesse “bocciare” l’elaborato del privato, costui potrebbe rivalersi in solido sul maestro che lo ha indotto a scrivere delle cazzate megagalattiche. Idem, farebbe il ladro indotto a rubare su indicazione della guardia. Per credere si veda la pag. 5: leggendola, però, nell'ottica di cultori dell’urbanistica regolativa; quindi, né con la visione dell’urbanistica concertata (o contrattata) né con la percezione d’una “libera urbanistica” che appare assai anacronistica;

Daniele Diaco
2.    Come ha evidenziato più volte la conferenza dei servizi decisoria (vedi nota a) la proposta del privato rientra nelle possibilità di variante urbanistica solo per le cubature e le destinazioni d’uso che possono andare in deroga al PRG all’interno dell’area di proprietà. In questo caso il proponente non ha un area sufficiente a permettergli il posizionamento delle cubature e gli standard di verde e parcheggi che è tenuto a conferire gratuitamente per legge. La proposta, sia la prima che la seconda, usa un area quasi due volte maggiore di quella di proprietà e gli elaborati progettuali sono, di fatto, un Piano Particolareggiato in variante al PRG; Piano questo che non beneficia di deroghe da parte della legge sugli stadi e che dovrebbe essere mandato all’approvazione del C.C. (con tutto l’iter democratico di evidenza pubblica che la pianificazione esecutiva comporta);

Giovanni Caudo
3. Sia Caudo che oggi la nostra Giunta hanno tralasciato questo piccolo dettaglio glissando sull’ambiguità che la “conferenza dei servizi decisoria” costituisce anche variante urbanistica.... Purtroppo non in questo caso. Questo comporta che il proponente abbia diviso i comparti edificatori in modo che gli standard di verde, parcheggi e la viabilità interna al piano -   obbligatori per legge -  ricadessero sulle aree della vedova Armellini ed il Comune non ha neppure chiesto la sua approvazione e la firma per il progetto presentato come dovrebbe essere per legge prima di ogni istruttoria. Il risultato è che il proponente dovrebbe comprare le aree altrui ed invece chiede di espropriarle come si usa nei Piani quando la parte di proprietà minoritaria si rifiuta di partecipare alla pianificazione;

Donatella Iorio: contestata!
4.    La delibera a pag. 7 stabilisce che il proponente puà  utilizzare i soldi pubblici degli oneri dovuto per la “Bucalossi”, non solo per realizzare le opere di urbanizzazione a “scomputo”, ma anche per “comprare” le aree degli standard e della viabilità interna ai comparti che avrebbe dovuto cedere gratuitamente all’ Amministrazione.

5.    Altra grave “anomalia” è la previsione che le opere pubbliche “previa valutazione della congruità dei costi da parte dell’ amministrazione” saranno realizzate dal proponente contro le norme sugli appalti sia nazionali che europee. In realtà con la dichiarazione di pubblica utilità il proponente deve diventare “stazione appaltante” per conto della pubblica amministrazione ed il “vero” costo delle opere sarà determinato dai prezzi scaturiti dalle gare di appalto pubbliche. Questo significa che prima di attribuire cubature di “compensazione” è indispensabile stabilire i reali costi e non accontentarsi di stime “parametriche” scaturite dal proponente;

Paolo Ferrara: “non mi piace"
6.    Alla precedente si aggiunge il “finanziamento” per realizzare il parco fluviale che oggi è aumentato delle aree, sempre degli Armellini, che si sono spostate e, questa opera, sempre a “scomputo” viene realizzata (espropri inclusi) con i soldi dovuti per il contributo del costo di costruzione tassa che non puo’ essere utilizzata per opere a scomputo, ma che deve entrare nelle casse comunali;

Pelonzi: in commissione li ha fatti neri.
7.    L’equilibrio economico-finanziario per stabilire il “valore” della moneta urbanistica – sia esso SUL edificabile o metro cubo – si determina attuando la differenza tra costo di produzione (con tutti gli oneri compresi) e valore di mercato del prodotto finito e, questa stima, la fa un ente pubblico preposto come l’agenzia delle entrate… faccio un esempio per zona analoga valore medio (direzionale e commerciale) dell’  Agenzia 4.600 €uro x mq il valore di produzione oneri compresi non supera i 1.500 €uro x mq a cui si da un massimo del 25% per il rischio di impresa ed abbiamo 1.875 €uro… la differenza 2.725 è il valore che il Comune sta dando per ogni mq di SUL che è piu’ di 3 volte quello proposto dal proponente circa 800 €uro e che gli uffici hanno giudicato congruo perché piu’ alto del “costo di costruzione” che è la stima della Regione per determinare le tassa sulla produzione edilizia e che, ovviamente, non c’entra nulla con il plus valore immobiliare che il Comune sta concedendo;

Pietro Calabrese: quello della rotaia.
8.    Per ultimo, ma non meno importante, questa delibera dovrebbe fare riferimento ad un nuovo progetto presentato ed il Consiglio dovrebbe valutarne la fattibilità previa conferenza di servizi interna al Comune che abbia verificato gli elaborati di un progetto preeliminare….. Niente di tutto cio’, alla delibera viene allegata la conferenza dei servizi del 2014 che ha verificato un altro progetto preeliminare e vengono allegati degli elaborati di progetto che non permettono neppure di capire la reale consistenza dell’ edificato e sono a livello di zonizzazione urbanistica con la dicitura “Progetto Definitivo”.

Il nostro gruppo di lavoro presentò una bozza di delibera di annullamento della delibera di Marino, a quel che ci risulta l’Assessore di allora la diede all’ avvocatura e ci piacerebbe sapere quale sia stata la risposta…. Quella delibera conteneva gli stessi motivi di nullità che sono presenti oggi a differenza che Caudo i conteggi sbagliati, l’uso distorto degli incassi del pubblico erario e quant’ altro … lo aveva descritto all’ interno degli elaborati presentati dal proponente e poteva sempre dire che non se ne era accorto.

Tranchina: sa, ha le carte!
Oggi gli illeciti sono stati evidenziati all’ interno della delibera ed i consiglieri comunali si accingono ad approvarli e farli loro prendendosene tutte le responsabilità….. E’ questo il nuovo corso ?

NOTA:
(a) “. di procedere altresì alla contestuale comunicazione di cui all’art. 10-bis della L. n. 241/90 e s.m.i. dei seguenti ulteriori motivi ostativi all’approvazione del progetto ed alla conclusione del procedimento relativo all’intervento denominato “Roma Capitale. Stadio della Roma in loc. Tor di Valle. Legge 27 dicembre 2013 n. 147 art. 1 comma 304 – 305”:
# mancato completamento del procedimento di Variante Urbanistica, con particolare riferimento alla fase pubblicistica:

Tabella in rete: non da me redatta!
l’omesso completamento delle procedure urbanistiche più volte richiesto dall’amministrazione procedente a Roma Capitale, èinfatti impeditiva della conclusione positiva del procedimento di cui alla L. 147/2013, stante l’effetto di approvazione di variante connesso alla adozione della Deliberazione di Giunta Regionale conclusiva del procedimento; inoltre l’omessa pubblicazione ai fini della raccolta delle osservazioni, momento tipico ed ineludibile di qualunque procedura urbanistica, ha sottratto ai soggetti interessati ed agli enti ed associazioni portatrici di interessi diffusi la possibilità di esercitare i propri diritti nel procedimento; del resto solo il completamento della procedura urbanistica da parte di Roma capitale, comprensiva delle fasi partecipative, avrebbe comportato, all’arrivo di osservazioni e/o opposizioni, la possibilità di esame e controdeduzione delle stesse in sede di Conferenza”

RASSEGNA STAMPA COMMENTATA

(Rassegna incompleta, in ordine casuale, con sola indicazione della testata e della data: la stampa ha deciso di ignorare la dissidenza interna al m5s: è un accordo di potere, in vista di una probabile andata al governo del m5s, preludio a un default di tipo greco, lasciato in gestione appunto al m5s, su cui si dovrà poi scaricare la rabbia della gente. Ben ha detto la Taverna: esiste un complotto per farci vincere, per mandare i dilettanti allo sbaraglio)

1. Il Messaggero: 9 giugno 2017. In realtà, la Grancio ha fatto delle minime osservazioni di buon senso, apprese dal Tavolo Urbanistica, che è un tavolo del m5s, anche se si fa di tutto per scomunicarlo, e porlo fuori dal m5s, delegittimandolo politicamente. La Grancio non si è mai posta al di fuori del gruppo consiliare romano: non ne ha mai avuto l'intenzione. Ha semplicemente esercitato i suoi diritti costituzionali, anzi doveri costituzionali, dei quali deve rispondere ai cittadini romani, non allo Staff anonimo della Casalino Associati.

2. Forzaroma: 9 giugno. Anzi, no, “forza Ferrara", per via delle dichiarazioni del capogruppo Paolo Ferrara, quello del “ci sono giudici e tribunali", ed al quale ho replicato: vi hanno condannati a Roma, Napoli, Genova. In pratica, è una forma di disprezzo per il principio di legalità, che viene inteso con un effetto collaterale a spregiudicate operazioni politiche: pensano che esiste una “giustizia politica" e fronte e superiore alla "giustizia giudiziaria”! So quel che dico... Conosco i miei polli. Non sanno per davvero quel che dicono, e se qualcosa dicono, hanno orecchiato assai male cose che sono totalmente incapaci di comprendere.  Se gli attuali eletti 5stelle, in Campidoglio e nei Municipio, stanno nelle loro poltrone, è stato dopo che il Tribunale di Roma ha dichiarato illegittime le sospensioni ed espulsioni, e ha disposto il reintegro. Era stato chiesto dai reintegrati di ripetere le comunarie: si son ben guardati! Il loro slogan: “il m5s romano va avanti”. Non una parola di scuse, di solidarietà, è venuta da loro a chi con ordinanza del giudice è stato reintegrato perché assolutamente ingiusta e illegittima l'espulsione che ha poi falsato il risultato delle comunarie. Non prendiamoci in giro: i cittadini romani non hanno minimamente votato una massa di incapaci, che a un anno dal loro insediamento, stanno facendo disastri... Hanno soltanto votato una lista in dispregio e per protesta contro tutte le amministrazioni precedenti... I loro risultati sono davanti agli occhi di tutti... Adesso pretendono dagli attivisti rimasti fuori delle candidature, e vi sono tanti che si adeguano in vista di una candidatura premio, che stiano a far loro la propaganda anziché essere i primi a fustigarli per i loro errori e per la loro manifesta incapacità. A qualcuno di loro, in amicizia, ho potuto dire: “adesso ballate!”. La legalità tà tà, l’onestà tà tà, di cui tanto cianciano, e di cui hanno fatto il principale slogan propagandistico, se la mettono sotto i tacchi, quando loro non rende e non torna utile. È vero quel che dice Paolo Ferrara: non sanno quel che dicono, ad incominciare da lui stesso, “impiegato” non so dove, e approdato in Campidoglio. Nella mia candidatura bocciata il primo giorno, su richiesta di una potentissima Lobby, non avevo messo la crocetta su “Sindaco”, perché riteneva che dovesse rinascere un Cavour, per risolvere i problemi di Roma, ma quando ho visto cosa è uscito dalle urne, anzi dalle Comunarie, ho dovuto persuadermi, pur nella mia consapevole pochezza, che certamente io rispetto a loro non ero da meno... Intendo per curriculum, non certo per aspetto e beltà... Non pensavo di dover concorrere a una un concorso di bellezza, dove la “brutta e grassa” Bedori era stata subito scartata alle preliminari.

3. Unità: 10 giugno. La notizia della “sospensione” è data sempre più di frequente. Sulla stampa vi è poco a cui prestare attenzione quando si vogliono capire le cose per davvero. Fanno cagnara e trasfomano la politica in cagnara con i politici che ci campano sopra. Qui però incominciano ad apparire notizie sulla meccanica e le modalità della “sospensione”.

AGGIORNAMENTO AL 14 GIUGNO 2017

Francesco Sanvitto‎
a TAVOLO DELLA LIBERA URBANISTICA-Roma

OGGI, MERCOLEDI' 14 GIUGNO, IL CONSIGLIO COMUNALE DI ROMA A MAGGIORANZA M5S HA DELIBERATO IN MODO PALESE IL PIU' GRANDE DANNO PUBBLICO CHE LA STORIA DLLA NOSTRA CITTA' RICORDI.

I consiglieri comunali hanno votatato che in questa città saranno possibili queste vergogne:

1) Usare i soldi pubblici dell'erario e darli ad un immobiliarista per comprare i terreni che gli mancano per fare gli standard urbanistici;
2) Usare i soldi pubblici della "moneta urbanistica" concedendo l'edificazione di 10 ettari di superfici commerciabili con danno urbanistico e valutandole al costo di costruzione e non al valore commerciale come prescrive la legge.... L' immobiliarista farà opere pubbliche per 80,6 milioni quando il valore "regalato" dal Comune é di 272 Milioni;
3) Viene permesso all' immobiliarista di realizzare le opere "a scomputo" senza gara internazionale in deroga alle norme di legge nazionali ed europee con conseguente mencanza di controllo sui costi reali;

Queste palesi illegalità presenti nella delibera approvata e le altre che qui non elenco, ma che il nostro tavolo ed altri gruppi hanno evidenziato da mesi pongono la nostra Giunta comunale tra le peggiori che la citta abbia mai avuto per il banale e semplice motivo che altri (Marino compreso) si erano prestati agli imbrogli dei privati , questa delibera non é dissimile dalla precedente, ma avevano avuto l'accortezza di lasciare ai privati la loro responsabilità ed erano loro che queste cifre le avevano nascoste all' interno della proposta.

Oggi, con protervia ed arrogante determinazione non democratica la maggioranza del Consiglio Comunale ha deciso di sfidare i cittadini ed imporre la legge del malaffare.

Spero che il nostro gruppo di lavoro che si riunirà giovedi' accolga la sfida ed assieme al resto della società civile decida di denunciare le gravi illegittimità ed il conseguente enorme danno erariale.
francesco sanvitto