mercoledì 19 luglio 2017

Disamina “fuori dal coro” di un libercolo infame... Come opera la Lobby che non esiste.

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Poiché vengo citato, o meglio perseguitato, come lo fu Gesù agli albori della nostra storia, mi è stato segnalato un libercolo che non esito a definire infame e che niente altro meriterebbe se non il cestino della spazzatura, o lo scarico del cesso.  In via preliminare, a dimostrazione della serietà sionista-complottista del libercolo osservo che detto libercolo appare con data 2017, come inserto di pochi mesi fa al Giornale, dove scrive e continua a scrivere l'ineffabile Fiamma Nirenstein che già aveva vinto il premio della Bufala quando fece uscire al tempo dell'attentato di Oslo una prima pagina a caratteri cubitali, che - smentita dai fatti  quasi subito - costrinse la proprietà a ritirare le copie già in edicola! La mia "sospensione” dal m5s e relativa esclusione dalle liste comunali è stato due mesi dopo reintegrata dal Tribunale, ma il libercolo trascura questo piccolo particolare: la “diffamazione” (se vogliamo chiamarla cos', resta; della “assoluzione” (se vogliamo chiamarla così), si tace: è tipico del modo di operare di questa gente, e se proprio devono farne menzione, attaccano il giudice che ha emesso sentenza, come si legge pure nel libercolo, a proposito della causa Vauro/Nirenstein.  Si dice pure che avrei potuto essere Sindaco di Roma, se non mi avesso espulso in tempo... Credo alla luce dei fatti che ciò sarebbe stato con grande beneficio della città di Roma, dove i romani piangono ad un anno dall'insediamento della Raggi. Intanto, bisogna vedere chi tanto temeva che io potessi diventare sindaco, bisogna vedere quali poteri occulti si siano mossi per scongiurare questa eventualità, quali siano state le mosse, i passaggi, i personaggi noti e ignoti che si sono mossi, quali le complicità interne al m5s: ebbene, si, sono un “complottista” e ritengo che “complotto” vi sia stato. I libercolari con evidente malafede omettono di dire nel 2017 inoltrato che già il 12 aprile 2016 venivo reintegrato nel m5s con ordinanza del tribunale di Roma, che riconosceva nuovamente e più solennemente (dopo 7 anni dalla precedente "assoluzione”) la piena “innocenza” rispetto alle bufale raccolte dal Centro ebraico di documentazione sull'antisemitismo, finanziato dal contribuente italiano se ben ricordo su una proposta di legge di un certo R., canale di collegamento di Fini con la potentissima comunità ebraica americana, secondo quanto mi capitò di leggere e a memoria ricordo: non ho certo un centro di documentazione a mio servizio, pagato dal contribuente italiano, né ritengo di dover tenere archivio di tanta miseria. La notizia del mio pronto reintegrò e l'avvio di una stagione giudiziaria di contestazione nel m5s di tante ingiuste espulsione non è oggetto di interesse né per il Centro ebraico né per i Libercolari: l'infamia fa testo ed entra nella documentazione, la smentita e l'assoluzione non interessano. Questa è l'informazione oggettiva, “ufficiale” dei Libercolari. Al reintegrò disposto dal giudice è poi giunta quello diretto di Beppe Grillo, che non ha bisogno di aspettare la sentenza di merito. Mancano ancora le scuse, come mancano le scuse della comunità ebraica nei miei confronti e dubito che mai verranno...  Nè sarebbero accettate. Quanto poi al mio intervento nella pagina di Manlio Di Stefano manca l'indicazione di qualsiasi contesto. Ma anche di questa si era parlato nella causa civile presso il tribunale di Roma e ne è venuta piena assoluzione. Il modo di informare di questi Eletti Signori è l'illazione, la suggestione, il pregiudizio, lo “sfruttamento industriale e mediatico dell’Olocausto”, riprendendo le incontestate pagine dell'ebreo (pure lui antisemita?) Norman Finkelstein. Sarebbe lungo e noioso riferire ora il massiccio attacco proveniente dai sionisti di Progetto Dreyfus (ma leggessero Bernard Lazare, anziche sfuttare anche il nome di Dreyfus!) su Manlio Di Stefano, da me validamente ed efficacemente difeso senza riceverne gratitudine. La questione è molto semplice: La Israel Lobby che opera non solo negli USA (leggasi Mearheimer e Walt!), ma anche in Italia e in ogni paese d’Europa, si è già lavorato TUTTI i partiti dell'arco costituzionale. A costoro dei problemi dell'Italia non è mai interessato nulla: un giornalista che poi si dovette impaurire (Facci..) ebbe a rilevare come la signora Nirenstein, messa in parlamento forse in quota Fini, non si è mai interessato di altro che di Israele. Ci è mancato poco che non ritornasse in Italia come ambasciatore di Israele... Ciò che interessa è che anche il nuovo partito, il m5s, si pieghi ad Israele...  In nessuna parte d'Italia, in Parlamento, nei consigli comunali, nelle scuole di ogni ordine e grado, in nessun luogo, neppure nei cessi pubblici devono esistere voce alcuna appena appena un poco critica critica verso Israele, il sionismo, il mondo ebraico, inteso come unitario e con l'espulsione di ogni diversa visione anche interna allo stesso giudaismo, come i rabbini di Neturei Karta, il filosofo musicista Gilad Atmon, i Pappe, i Finkelstein, gli Shlomo Sand, e tanti altri... Più “ufficialisti” del Libercolari e dei ricchi centri per i quali lavorano non ve ne sono!!!  Tutto qui! Potrei scendere in ulteriori dettagli, ma annoierei chi legge oltre che me stesso, che già sto sacrificando del tempo prezioso a leggere il solito letame sionista. Una pena leggere tante idiozie, una dopo l'altra, senza interruzione, redatte con assoluta faccia tosta... Lo chutzpah è una loro caratteristica di gruppo!

Tuttavia, non è saggio, considerare inesistente una produzione libraria-mediatica di dimensione industriale che confida e si affida alla ripetizione costante per produrre i suoi nefasti effetti. Questi Eletti Signori non hanno mai avuto nessun rapporto con la Verità. Il loro fine è il dominio e la prevaricazione. Poiché il potere lo hanno raggiunto e lo possiedono in ogni sua articolazione, diventa piuttosto difficile trovare le giuste forme di una replica tanto facile quanto impossibile e proibita. Da quando, ormai sono anni, ho fatto una stima per difetto di almeno 200 mila casi di incriminazione penale nella sola Germania per meri reati di opinione, a decorrere dal 1994 in poi, non ho potuto leggere da nessuna parte la richiesta e desiderata smentita, come quella del caso di un genitore con due figli a carico che dovette scontare nove mesi senza condizionale, per aver prestato un libro il cui autore per averlo scritto sta forse ancora scontando dodici anni di carcere nella civilissima Germania, uscita dalla disfatta bellica del 1945. Si attardano invece a prendere qua e là, manipolando, mie singole affermazioni fuori contesto. La mia tesi è semplice: la libertà di pensiero, di espressione, di ricerca, di insegnamento non è un optional se davvero dobbiamo credere ai fondamenti democratici delle nostre costituzioni occidentali, quelle del cosiddetto mondo libero. Questi signori per nulla “fuori del coro” ragionano così: quello che dico io è la Verità Assoluta e incontestabile; è così perché lo dico e se tu sostieni il contrario ti denuncio, in forza di legge da me ordinate, e ti mando in galera. Tu sei soltanto libero di dare ragione a me. Le tue opinioni in quanto diverse dalle mie non sono “opinioni”, ma assoluti “reati”. Non esagero. È come dico ed è cosa che sa chiunque abbia a che fare con questi Signori.

Una prima osservazione di carattere generale e teorico è che il termine "antisemitismo" oggi è del tutto privo di significato. Lo sanno loro stessi, ed anche fin troppo bene.  In passato, nel XIX secolo, aveva addirittura un'accezione positiva e potevano trovarsi associazioni che si intitolavano all'Antisemitismo. Il fenomeno nasce con la rivoluzione francese e l'equiparazione nei diritti degli ebrei con tutti gli altri cittadini. Per questa via si produsse l’assimilazione che integrò i nuovi soggetti nelle comunità dei singoli stati, trasformando l'originario ebraismo in un ricordo remoto di cui ci si dimenticava o perfino vergognava. Ma negli altri cittadini produceva anche sospetti di insincerità e di scarsa fedeltà verso la comunità della quale si assumevano tutti i diritti. Procedendo verso una crescente affermazione nelle carte costituzionali del principio di eguaglianza e del divieto di discriminazione fra cittadini, l'antisemitismo ha ancora un senso se significa discriminazione. Ma lor signori ne hanno voluto fare un titolo specifico di reato, la cui genericità fa ricordare le infami lettre de cachet, dell'àncien regime, dove si lasciava il bianco il nome della persona che si voleva arrestare. Il passo successivo a cui puntano, forti delle adesioni parlamentari di cui godono, è di far equiparare l'antisemitismo all'antisionismo, ossia a qualsiasi critica si pensi di voler fare allo stato di Israele, in tutto l'arco della sua storia, che decorre non dal 1948, anno della "pulizia etnica della Palestina” - guai a dirlo! –, ma dal 1882 quando la "pulizia etnica" dei «poveri palestinesi» (p. 8) veniva concepita dai primi immigrati Bilui, che suscitavano le repulsioni degli ebrei autoctoni. Si veda la Storia cronologia di Vinciguerra, dove si trovano citazioni impressionanti... Insieme con antisemitismo, antisionismo entro nel gioco un altro concetto: l'antigiudaismo che ha connotazione prevalentemente religiosa con implicazioni sociali nel corso dei secoli, essendo stati demandati agli "ebrei" mestieri impopolari che suscitavano la reazione sociale. Come in un gioco di bussolotti, questi tre diversi concetti vengono fatti ruotare per estrarne ciò che meglio conviene ed ottenere un Dante Alighieri o un San Francesco antisemita, o da chiedere la censura perfino del Vangelo in quanto testo antisemita... O che lo Stato di Israele in quanto entità statuale e sovrana sia sempre esistito fin dalla notte dei tempi e che Geova stesso ebbe a costituire fin da allora una Immobiliare con il signor Balfour!

Cavolo! E poi ancora cavolo! E di nuovo cavolo! Il libercolo in apertura starnazza sulla "libertà di pensiero”, che sarebbe la loro e solo la loro, quando sono proprio loro che in Germania, in Francia, in tutto il mondo a loro soggetto, e in ultimo anche in Italia, si adoperano per toglierla agli altri. I "pregiudizi" sono sempre e soltanto quelli degli altri e mai i loro. Bisogna però loro riconoscere una peculiarità tutta loro, e soltanto loro, che non possiamo genericamente indicare come faccia tosta, ma che ha un suo termine specifico intraducibile: chutpat. Un ex-agente del Mossad così ebbe a definirla plasticamente: immaginate un tizio che si mette a defecare davanti alla porta di un suo vicino, e poi suona alla porta per chiedere la carta igienica. Vi è però da chiedersi se si tratta  di effettiva totale mancanza di spirito autocritico o se invece si tratti di un fatto voluto. Se penso a Spinoza, ma siamo nel Seicento, sarei portato a credere che sia una strategia di attacco e di rottura, almeno finché si crede di essere in una posizione di forza. E non credo di trovare obiezioni se insieme a molti altri sostengo che nelle società egemonizzate e dominare dagli USA la comunità ebraica sia la minoranza di gran lunga la più potente e privilegiata. Rinvio per tutti al libro di Mearrheimer e Walt, tradotto in tutte le lingue, che ben descrive come la “Israel lobby” determina interamente la politica estera americana anche contro gli interessi del restante popolo americano. Non bisogna essere grandi esperti in geopolitica per individuare il ruolo e la funzione di Israele nello scenario mediorientale, ma non solo in quello, se si tiene conto dell'analisi di Gilad Atzmon (che si definisce "ex ebreo") sul sionismo in quanto "primatismo razziale a carattere globale”, dove il globale rinvia all'attività pro-Israele di cui il libercolo è un documento, che è forse sbagliato ignorare e sottovalutare, non già per il contenuto infame, quanto per la funzione che esercita e per ciò che rappresenta.

La parola "ossessione” ricorre assai spesso nella propaganda israeliana, nella cosiddetta Hasbara, e la si ritrova nel libercolo. Non è un complimento. Dire a una persona che è un "ossesso", che ha una "ossessione” è come dargli del matto. Se la stessa cosa la si dice a un ebreo (si legga al riguardo il libro di A. Burg, in italiano con titolo "Vincere Hitler), si rischia un'accusa di "antisemismo”, che ha valenza penale. Or bene, ognuno di noi può mantenersi fermo in certe posizioni o giudizi, ma non è per questo un... ossesso! Israele ha avuto dall'Onu oltre 80 risoluzioni di condanna, ma per gli ebrei il mondo intero, rappresentato dall'Onu, è fatto di "ossessi”... I palestinesi che nel 1948 hanno subito la "pulizia etnica”, e sono stati scacciati per il 50 % della popolazione dalle loro case, di cui ancora conservano la chiave e gli atti di proprietà, sono degli “ossessi” perché non hanno mai accettato questa ingiustizia... Qualsiasi pacato sereno meditato giudizio critico, o anche di ferma condanna, che si possa avere verso lo stato di Israele, dalla sua fondazione alla sua politica quotidiana, è niente altro che "ossessione”, cioè roba da manicomio, da penitenziario criminale... Una volta mi sono scontrato con un ministro degli esteri che cantilenava la solita solfa della “sicurezza di Israele” (che ha la bomba atomica, di cui nessuno chiede conto e che è il segreto di Pulcinella), ma non si poneva minimamente il problema della "sicurezza dei palestinesi”, il cui unico dovere è quello di togliere il disturbo... Il libercolo dedica delle paginate alla “ossessione”, che si presume negli altri, ma non negli autori stessi del detto libercolo.

Hitler e Stalin: ma quale storia? Mettiamoci pure Mussolini. La propaganda di questi Signori che non si possono neppure nominare (per non essere tacciati di antisemitismo) fa spesso un uso strumentale e grossolano di questi nomi. Il fatto però che il sionismo, con gli obiettivi che sappiamo, e che si concretizzano con la pulizia etnica del 1948 in Palestina, è di gran precedente addirittura la loro nascita. Se si vanno a leggere i documenti dell'epoca (Vinciguerra) si vede come fin da allora era chiaro e determinato l'obiettivo di cacciare, con le buone o le cattive, i palestinesi.  Hitler e Stalin non è che poi andassero a braccetto. Se ci consentono lor signori di leggere e seguire Ernst Nolte, questi dice che il nazismo si piega principalmente come reazione al bolscevismo che per Hitler era in buona parte se non interamente ebraico. Quanto a Mussolini fino al 1935/36, almeno, era un difensore degli ebrei contri Hitler e i nazisti... Non mi soffermo sul libro di Mariantoni, che in 700 pagine dà una diversa spiegazione delle leggi razziali del 1938... Insomma, la propaganda di questi signori, che confluisce nel libercolo, si nutre di una cultura pseudo-storica alquanto grossolana... Il guaio è che non viene consentito a nessuno d fare obiezioni documentare sui principali topoi della propaganda: scatta subito l'accusa di antisemtismo!

Intendiamoci, a scanso di equivoci: se qualcuno mi chiede se sono contro ogni violenza, ogni ingiustizia sulla faccia della terra e in tutta la storia umana, non importa da chi verso chi e per quale motivo, sfonda con me una porta aperta. L'amore del prossimo è oltre che un principio religioso cristiano è un valore da me pienamente condiviso. Ma se stiamo a parlare di storia, letteratura, arte, filosofia... ognuno che sia in grado di parlarne, deve essere libero di poterlo fare. È sempre stata questa la mia posizione, come ho detto sempre ai miei giudici che mi hanno assolto e come dico sempre a ogni mio denigratore in assoluta mala fede. Non può chiedermi di condividere, o impormi le sue vedute... In passato si ricorreva alla minaccia, alla tortura, alla corruzione... Naturalmente, ammetto la possibilità di sbagliarmi in ciò che al momento io credo. Ma quando sarà, se sarà, dovrò essere assolutamente libero di "ravvedermi" e cambiare opinione. Libercoli infami come quello che sto leggendo a fatica (l'impulso è di gettarlo nel cesso) hanno però lo scopo di confermarmi in opinioni che nascono dalla lettura di non pochi libri e da una discussione costante con persone qualificate e documentare, ad esempio Gada Karmi, profuga del 1948, che ha scritto vari libri su quella esperienza, o Gilad Atzmon che ha posizioni ben diverse da quelle di Ilan Pappe, pur concordando entrambi sulla "pulizia etnica del 1948". Atzmon, un "ex ebreo", nato in Tel Aviv, con un nonno che era stato terrorista dell'Irgun, era talmente convinto che la Palestina appartenesse ai palestinesi, da lasciare per sempre all'età di 30 anni lo stato di Israele, dove aveva pure prestati servizio militare... Sono pure loro degli "ossessi”?

Detto questo, sfogliando i titoletti del libercolo, sorge spontanea la domanda: ma quali sarebbero questi "canarini"? Quelli che volano sul Lager di Gaza depositando bombe al fosforo e seminando morte e distruzione? Durante Piombo Fuso, si è trovata l'aggiunta di un uovo di canarino mentre faceva colazione con i suoi quattro figli. Già, hanno vinto la guerra, ed i palestinese, ed il mondo intero, ancora non se ne vogliono fare una ragione, non vogliono accettare la sconfitta, preferiscono la morte alla perdita della libertà e della dignità... Non si vogliono arrendere. Mentre nello stesso libercolo si recita la consueta litania contro il “nazifascismo”, se ne assume la peggiore ideologia che l'industria hollywodiana, cosa loro, non cessa mai di propinarci, sia pure per ottenerne la stigmatizzazione morale... In un mondo che cerca a parola di bandire la guerra dalle relazioni internazionale e di fondare la giustizia sulla ragione e sul diritto, questi “cani rabbiosi” del sionismo sbandierano le loro “vittorie militari” alle quale i “poveri palestinesi” non sanno e non vogliono rassegnarsi... Ma queste “vittorie militari” sono davvero tali? Lo sarebbero senza il rifornimento continuo e gratuito di armamenti da parte degli Usa? La Germania - per eterni debiti di guerra - non ha regalato a Israele cinque sommergibili a quanto pare armate di testate nucleari? Il mondo ha detto qualcosa? Tutte le guerre che i valorosi israeliani vincono è contro avversari disarmati, contro donne vecchi bambini! Il loro diritto si è evoluto nella pretesa che loro hanno un diritto divino ad avere le armi e le loro vittime hanno un dovere altrettanto divino di essere disarmati e di lasciarsi ammazzare e spogliare dei loro avere, delle loro case, dei loro villaggi... Questo è il Nuovo Diritto dell'Unica democrazia del Medio Oriente. Pare però che nel 2006 abbiano perso con Hezbollah... Hanno una fottuta paura che Hizbollah possa avere armi adeguate per resistere e respingere le loro aggressioni.

E su cosa fondano la loro “legittimità ad esistere”? Su una Promessa Immobiliare consegnata direttamente da Geova all’Immobiliarista Balfour, che metteva in vendita una proprietà non sua... Poi le solite scemenze sul mandato britannico, trattati segreti a porte chiuse in un mondo che sempre più rifiuta i mercanteggiamenti sulla testa dei popoli... Poi in ultimo ci mettono una risoluzione Onu, mai approvata dal Consiglio di Sicurezza, e dunque non vincolante... Su ottanta e passa risoluzione di condanna ad Israele da parte dell'Onu l'unica accetta da Israele è quella formalmente di eguale valore che sanciva una cosa che l'Onu non aveva il diritto di adottare: la spartizione della Palestina con Gerusalemme sotto mandato internazionale... Ma l'ONU non è stata istituita per spartire territori, non è un ufficio di geometri e agrimensori... Rivendicano il diritto al ritorno dopo 2000 anni, quando Shlomo Sand ha ben dimostrato che gli odierni ebrei sono discendenti dei karazi (Crimea) convertisi al giudaismo nel IX secolo d. C. Gli storici ben sanno che la Diaspora (70 d.C.) non è mai avvenuta... Ma ove fosse valido questo ragionamento, gli odierni romani - se si riesce a individuare la discendenza da quelli antichi - avrebbero diritto al possesso non solo di Londra ma di tutto il mondo antico! Su quale base? Ma sul diritto di guerra e di conquista! Lo stesso che un “cane rabbioso” (così definito, non da me) del sionismo ha in ultimo escogitato a beneficio dell'Hasbara: abbiamo il diritto di prendere le vostre terre e di scannarvi, perché abbiamo vinto la guerra. È questa la superiore moralità, davvero divina, eletta, di questi signori, che sono i beniamimo del Signore che ha loro promesso il possesso del mondo intero... È incredibile (cioè difficile da credere quanto assurdo), mostruoso, grottesco, ma son fatti così e hanno dalla loro tanti scagnozzi parlamentari che danno loro man forte e traducono in legge ogni loro richiesta, snaturando tutta la civiltà millenaria del diritto... Hanno distrutto ogni idea di diritto e parlano e pretendono una "legittimità” di cui ignorano grammatica e natura.

La nostra costituzione, ancora vigente, non poteva essere più esplicita al riguardo: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Ma i loro scagnozzi parlamentari, nominati in un parlamento illegittimo e distribuiti per quote di spettanza, pure quella si sono dimenticati... Calpestano a comando quella stessa costituzione che dovrebbero rispettare e che dà loro laute prebende, evidentemente insufficienti se non sanno essere indipendenti e ricordarsi che sono lì in nome e per conto del popolo italiano, non di un altro popolo, o di banchieri e lobbies straniere... A convenienza, sono o non sono cittadini italiani, si ricordano o si dimenticano del testo della costituzione che nelle loro mani è proprio un pezzo di carta, anche destinato a uso ignobile. In un mondo che cerca giustizia questi si appellano al diritto di guerra e di conquista. Ma le guerre si vincono e si perdono e su di esse non si costruisce nulla di solido ed eterno. Dice un amico, andando di questo passo, riesci a capire perché ogni mille anni succede l'indicibile... Il Vicino Oriente ha ormai superato in durata la guerra dei cento anni... La sofferenza inflitta ai suoi popoli, gli inganni, i tradimenti, le distruzioni immani, le menzogne come strumento di guerra, le vite umane perse e sacrificate superano tutti i parametri che si vogliano adottare.

Per oggi basta. Sono stanco. L'infame libercolo non mi lascia andare avanti nelle sue pagine senza spingermi a segnare gli strafalcioni che si succedono riga dopo riga. È faticoso. E mi chiedo: chi me la fa fare? Ne vale la pena? Così l'argomento tipico della "compensazione”: siccome  gli ebrei sono stati cacciati dai diversi paesi arabi, io caccio dalla Palestina gli arabi, e così compensiamo. Ma stanno davvero così le cose? Io so di una politica “sionista” volta a favorire una immigrazione ebraica per creare la massa d'urto antiaraba... Ma non voglio occuparmi di questo. Mi porterebbe fuori tema. Ancora più infame la propaganda anti-islamica, volta a favorire lo scontro fra un miliardo di cristiani e un miliardo di musulmani, perché a goderne il terzo... Che disdetta quando il Papa e il Rettore di Al Azar, in massimo centro della cultura religiosa islamica, si sono invece abbracciati, avendo ben compreso il gioco del terzo!... La balcanizzazione del Medio Oriente e l'istigazione di anacronistiche guerre di religione direi sia stata ben compresa e sventata dai governi in carica di Iraq, Siria, Iran, Libano... Se gli islamici potesse lamentarsi dell'anti-islamismo (vero e proprio, etimologicamente, anti-"semitismo") come gli ebrei si lamentano dell’«antisemitismo», ed avessero la stessa protezione e la stessa solidarietà, credo che vi sarebbe un provvidenziale bilanciamento ed equilibrio a beneficio di tutti noi restanti...

Spinto da una sorta di indignazione (ossessione?), ritorno alla tastiera. Uno degli altri topoi ricorrenti nella propaganda e nel libercolo che è fetida propaganda è la denuncia negli altri del “complottismo”. Non ricordo bene, ma mi sembra di aver letto che si tratterebbe di una strategia di screditamente elaborata dalla CIA. Se qualcuno svela operazioni più o meno nascoste del governo, allora - grazie al controllo dei media - si fa opera di screditamento di chi rischia di svelare i giochi... Nessuna persona ragionevole ha interesse a sostenere macchinazioni inesistenti e fantasiosi, ma anche ogni persona ragionevole sa che da che mondo è mondo sono sempre esistiti i servizi segreti, oggi più che mai vengono programmati i cambi di regimi e i colpi di stato, le rivoluzioni colorate... Addirittura i neocon ne hanno fatto una sorta di diritto divino degli Usa (e di Israele, uniti in Usrael secondo certa letteratura). Ma l'obiezione è molto sempre a questo topos: è sufficiente basarsi su ciò che è certo e documentato e inconfutabile... La pulizia etnica della Palestina nel 1948, narrata fra gli altri da Ilan Pappe e citata come libro “scientifico” dalla Civiltà cattolica, è una di questi fatti  incontrivertibili. O meglio: a non riconoscere il fatto sono i sionisti, con l'eccezione del loro storico sommo, che riconosce bensì il fatto, ma si lamenta che la "pulizia etnica" nel 1948 non sia stata fatta al 100 %, lasciando quel 25 % di arabi israeliani che oggi creano qualche problema,

È lo stesso Ilan Pappe che confuta un'altro topos della propaganda libercolare: la dualità del conflitto. Mettendo sullo stesso pieno l'esercito israeliano foraggiato con armamenti sempre più sofisticati dagli Usa, e dalla Germania, e da altri, fino all'arsenale nucleare il cui diritto si nega, ad esempio alla Corea del Nord, e la reazione simbolica dei palestinesi si pretende di equipare aggressore e aggredito, invasore e territorio occupato, vittima e carnefice... Insomma, la vittima si difende non avendo altro che coltelli e il carnefice che dispone perfino dell'atomica si fa lui vittima e grida all'altrui violenza, al terrorismo altrui. Cose da pazzi! O meglio: chutzpat!

La citazione di Luther King, se ricordo bene, era un falso acclarato: continua a circolare. Poco importa. A Luther King si potrebbe obiettare che avrebbe fatto meglio a documentarsi prima di dire ciò che gli viene attribuito. Se non vale più per Aristotele il principio di autorità, l’Ipse dixit, con tutto il rispetto Martin Luther King non è da più di Aristotele e non appartiene in ogni caso alla nostra storia... Il "terrorismo islamico", denunciato da Israele... Diamine! Ma se Israele nasce con il terrorismo e non ha mai cessato di praticarlo! E se me vanta pure, quando riesce ad ammazzare le sue vittime! Degli attentati contro gli inglesi, il più noto quello al King David Hotel, ne sappiamo anche noi qualcosa a Roma, con l'attentato all'ambasciata inglese a Roma, nei primi anni del dopoguerra... E che dire dell'offesa alla sovranità italiana, quando rapirano Mordecai Vanunu a Roma... In Inghilterra non si poteva fare, ma nella colonia Italia lo si poteva fare! E tutti i raid aerei che fanno in Siria? e ovunque vogliano, certi dell'impunità? Il terrorismo israeliano si chiama esercizio dell’autodifesa! È tutta una questione terminologica! Insomma, ai 750 mila palestinesi che nel 1948 sono stati cacciati dalle loro case poco interessa sapere cosa sia il sionismo e se l'antisionismo sia antisemitisco, o se addirittura il sionismo sia la stessa cosa del Risorgimento italiano (poveretti noi!): lo sanno sulla loro pelle e non hanno bisogno altro. Quanto a noi, poveri cristiani, possiamo imparare dai palestinesi quale idea di giustizia e di diritto sia stata importata in Terra Santa.

Se poi gli attentati sono arrivati in Europa, dobbiamo ringraziare la politica israeliana in Medio Oriente, se non da oltre un secolo a questa parte, perlomeno dalla guerra all'Iraq fortemente voluta e influenzata da da Israele. Evidentemente, il libercolo è rivolto a un pubblico volutamente disinformato, e di casa, al quale vengono forniti topoi da mettere in circolazione: qualcuno ci abbocca! La propaganda è questa: è ripetizione costante di "pregiudizi” ed è volta a creare "pregiudizi”, ossia punti di vista che persone superficiali, in buona o cattiva fede, assumono e rimettono in circolo finché non trovano qualcuno che li confuta. Ma in questo caso è subito pronta l'accusa di antisemitismo che ha valenza penale e che si cerca sempre più scopertamente di equiparare all'antisemitismo. Ci vogliono per davvero "in ginocchio", come le mie orecchie hanno sentito in una trasmissione RAI che dovrei cercare negli archivi.. Avrebbe per me un grande valore documentale. Una citazione formidabile, di prim'ordine.

No! Martin Lutero può essere "antigiudaico", “antiebraico” quanto si vuole, ma è improprio e antistorico parlare di "antisemitismo”. Ho già accennato al fatto che di "antisemitismo” si può parlare dalla rivoluzione francese in poi, che portò all'equiparazione dei diritti degli ebrei a quelli degli altri cittadini. I problemi che ne sono derivati sono ben diversi dalla divaricazione religiosa fra ebraismo e cristianesimo, che a mio modo di vedere nasce in opposizione e contrasto con il giudaismo che per secoli fu concorrente con il cristianesimo. Shlomo Sand svela a un grande pubblico l'origine kazara di gran parte degli attuali ebrei. Altri autori, ebrei, ricostruiscono la vicenda degli ebrei fino alla rivoluzione francese. Ed a fine ottocento, Bernard Lazare, scrisse nella prima storia dell'antisemitismo una pagina che dovrebbe far riflettere: ma se in ogni epoca, in ogni paese, i vari popoli se la sono presa sempre con gli ebrei, non è per caso che la causa debba essere cercata negli stessi ebrei? Parola e citazione da Lazare, difensore di Dreyfus e lui stesso uno dei primi sionisti. Se dai tempi (1897) in cui Bernard Lazare scriveva questa pagina passiamo all'ONU, dove sono rappresentati tutti gli stati del mondo, troviamo una interessante conferma di quel giudizio, ma - udite udite - non sono gli ebrei (o il loro stato “ebraico”) che deve porsi qualche domanda, ma è il mondo intero che deve interrogarsi su se stesso e sul suo modo di essere, in particolare verso l’«unica democrazia» del Medio Oriente e - perché no? -  del mondo intero. Stupefacente dove l'Hasbara voglia condurci.

Quanto poi alla posizione della Chiesa sugli ebrei dopo il Concilio Vaticano II esiste anche un apposito "complottismo”, interessante da studiare, ma in ogni caso i “nuovi” teologi ci dovranno poi spiegare, a noi semplici fedeli, se Gesù Cristo è morto di influenza sulla croce, e come vanno reinterpretati numerosi passi dei Vangeli e delle Lettere di San Paolo sulla "novità” del cristianesimo rispetto all'ebraismo. Il discorso è alquanto serio e sono stati tuttavia ricostruiti i retroscena di ciò che è parso un mutamento dottrinale sugli ebrei. Andrebbe in ogni caso separato il discorso prettamente teologico, da quello politico e geopolitico, dove emergono ogni giorno con sempre maggiore evidenza i comandanti del non uccidere, non rubare, non mentire. Quelli di Neturei Karta lo hanno sempre detto: Israele è per la teologia anche ebraica un concetto liturgico, un luogo dello spirito, non uno Stato terreno costruito sulla "pulizia etnica", e cioè uccidendo, rubando, mentendo. E di fronte a queste evidenze non vi è Concilio che tenga!... O papa “amico" e compiacente da poter sponsorizzare.... Rivelatore la pretesa di Trump, che veniva da Israele, di associare il Vaticano in una dichiarazione pluripartisan in favore di Israele... Questi americani, cafoni arricchiti, e senza sale nella zucca!... Sembra però che per assicurare la giusta “vigilanza” sul corso della dottrina cattolica si auspichi un ufficio del Mossad presso il Vaticano, all'incirca come avviene per Abu Mazee e ANP. Infine sarebbe ancora interessante, sotto il profilo storico-teologico, studiare il sorgere dell'Islam sei secoli dopo di Cristo. Interessante (non ci avevo finora pensato) l'annotazione secondo cui per alcuni teologi cattolici le pagine più "fondamentaliste" del Corano abbiano una matrice ebraica... Ma questo non il terreno della propaganda che è il fine precipuo del libercolo. Ed io non voglio qui entrare in temi serissimi. Quanto poi a serietà noto che finora non ho trovata nessuna definizione "seria”, o anche generica e passabile, di "antisemitismo”, come ci si aspetterebbe in un atto denigratorio che proprio sull'«antisemitismo» altrui pone le sue fondamenta. Dubito che la troverò più avanti. Il "fanatismo” è ricondotto e collegato all’«odio anti-ebraico», quando invece è proprio l’«odio ebraico» la forma del fanatismo: Spinoza docet! Gli autori del libercolo - senza essere propriamente teologi - vogliono insegnare loro ai cristiani il Vangelo e ai musulmani il Corano. Sono davvero modesti e di certo loro “pregiudizi“ non ne hanno: non sanno neppure cosa siano i “pregiudizi”! Sanno solo che ce li hanno gli altri quando parlano di loro. Così insegnano all'Hasbara.

Tirando le somme, al di là del libercolo, verso il quale la nostra severità è la massima esprimibile, non si tratta di isolate enormità, ma di una sistema assai articolato e radicato nello spazio e nel tempo: altro che reti! Non è la singola menzogna goebbelsiana, la propaganda infinita che può far diventare vero il falso e viceversa. Siamo oltre. Siamo alla distruzione del linguaggio dove le parole non hanno più il loro proprio senso, ma solo quello che si vuole esse abbiano. E possono essere anche significati opposti in uno stretto arco temporale senza timore che qualcuno possa rilevarne le contraddizioni. La guerra viene chiamata pace o processo di pace, e la pace è guerra e oppressione permanente: la gente vive in guerra, nella condizione di un paese e di un popolo occupato e angariato, e la si chiama pace e si pretende che pace sia. Lo stesso giorno (la Nakba) è vissuto che festa per gli uni e come lutto per gli altri, ma si pretende che le vittime debbano festeggiare insieme con il loro oppressore e stare pure contenti. La sanzione penale non si limita più agli atti concreti, alla singole condotte, ma penetra nei pensieri e nella psiche... L'accusa e l'insulto di “ossessione” frequente quanto quella di “antisemitismo” è una pretesa di penetrare nella psiche della vittima che deve gioire della sofferenza e dell'umiliazione che viene inflitta... Ha una base materiale tutto questo? Io credo di si... In Italia sono le oltre 120 basi americane, le truppe americane di opposizione, la sostanziale perdita di sovranità che ci siamo ritrovati a guerra persa nel 1945... Sono interessanti da leggere le pagine di Gilad Atzmon sulla temporalità... Può cambiare nella gente il modo di percepire il tempo presente e il tempo passato... Lo sanno! Libercoli (infami) come questo si inserisco in una "rete" per davvero assai vasta e ramificata. Scoprirne gli intrecci e decostruirne i sofismi è forse operazione non inutile... Forse è un necessario atto preliminare di Liberazione.

Quanto alla Verità chi ha appena un poco di cultura filosofica sa quanto è difficile attingerla. Se si tratta di una verità religiosa, può giungere per illuminazione, come quando San Paolo resto fulminato sulla via di Damasco. Se si tratta di verità scientifica, ogni modesto studente sa come sia necessario il contraddittorio, la verifica costante e ripetuta, e quanto altro necessario al metodo scientifico adottato. Che vi siano scagnozzi parlamentari che pensino di fissare per legge ciò che sfugge continuamente a chi la Verità la cerca, ciò dimostra quanto sia precipitata in basso la cultura giuridica e come le leggi abbiano perso quella sacertà che un tempo avevano. E non devo dire di più al riguardo. Non aspettano altro per ordire altre infamie, altri “complotti”, quelli che fanno loro, che hanno sempre fatto.

(Segue, a tempo perso, e quando ritrovo la pazienza che si perde a intermittenza, leggendo pagina dopo pagina, l'infame libercolo, il cui unico vero autentico scopo è probabilmente quello di suscitare una indignazione incontrollata, che serve per far scattare quei meccanismi dell'«odio» di cui già parlava Spinoza, che ebbe a definire il giudaismo del suo una religione cultura dell'odio: tu odio perché tu abbia ad odiarmi affinché io possa odiarti ancor di più in ragione dell'odio da me stesso provocato e suscitato... Il testo è da correggere e da limare... Non so se ne avrò la voglia...).

APPENDICE I
Su una odierna puntata dell’Hasbara.
Considerazioni a latere.

Non è “complottismo”, ma si può leggere in molti luoghi, come e quanto il governo israeliano e le innumerevoli associazioni ebraiche finanzino giornali, giornalisti, siti, blogger, troll... in modo aperto, o almeno facciano patrocinio, poco importa né ci è dato sapere se a titolo gratuito o su libro paga. Il libro di Udo Ulfklotte è soltanto uno dei canali da cui si apprende quanto i nostri giornali, quelli che dovremmo leggere ogni giorno per dimostrare cultura e indice di progresso, sono indipendenti e al servizio dei loro lettori. Solo che i maggiori giornali anche quando hanno una linea politica predefinita, ogni tanto per non perdere di credibilità, pubblicano qualche articolo “fuori dal coro”... Invece, alcune testate, come Il Foglio proprio non si spostano di una virgola da una sostegno viscerale e incondizionato dalla politica "ufficiale” del governo israeliano e relativa comunità ebraica... Ed è il caso dell'articolo di un certo Vitiello dove è fatto un attacco a Beppe Grillo e al M5s. L'articolo è ora ripubblicato dalla testata sionista “Informazione Corretta” come se fosse un capolavoro di prosa giornalistica...

A questo Signore, di cognome Vitiello Guido, da non confondere con un filosofo Vincenzo di mia conoscenza, avevo giusto mandato presso la redazione del Foglio una lettera che non ha avuto risposta e che ora riporto:

«rif.
Mi sapresti dare una definzione di "antisemitismo", che non sia una presa per i fondelli, come quella autoreferenziale di Gerstenfeld e degli stessi ebrei per i quali ogni persona che sia loro antipatica è un "antisemita"?
Come mai poi il Foglio è sempre così sfacciatemente pro-Israele e pro-ebrei?
La sua redazione è capace di un minimo distacco critico dalla notizia senza dare l'impressione che ogni loro testo sulla materia sia dettata da un committente?
Ma perché vi scrivo?
Per sentirmi dare anche io dell'«antisemita»? Chi per voi non lo è?
Ecco, forse la risposta da dare non è chi o cosa è antisemita, ma chi non chi non lo è e cosa non lo è?
La cosa poi buffa è che su questa materia io con Beppe ho una causa in corso...»

E qui a maggior ragione vorrei continuare con il Caro Beppe, che non meno di me, ma da me sempre difeso è stato e continua ad essere tacciato pure lui di “antisemitismo”.

PS1 - L'attacco continua: di costei nulla dico se non che ogni volta mi fa pensare l'opposto del dantesco “tanto gentile e tanto onesta pare la donna mia...”, ma è notorio che anche Dante Alighieri era un “antisemita”: non lo hanno ancora espulso dai programmi scolastici, ma basta trovare la giusta maggioranza parlamentare bi-partisan ed il gioco è fatto. Evidentemente, in sofferenza per la nessuna attenzione che ricevono dallo Staff, tentano una provocazione che dia loro visibilità.

Cliccare per ingrandire
La domanda che sorge spontanea è la seguente: non è che il caro Beppe, per pararsi da questi attacchi che vengono da una Lobby potentissima, ha pensato di regalare loro la mia testa? Non credo di poter dire di più perché a Beppe, che intanto mi ha di sua propria firma (non quella dello Staff Anonimo) mi ha reintegrato DEFINITIVAMENTE insieme a Roberto Motta nel m5s, senza dover attendere la sentenza di merito. Pende ancora la querela penale che ho però dovuto fargli per non aver tenuto conto della mia piena "assoluzione”, per così dire, dagli addebiti che mi venivano mossi... Non voglio però fare qui il dibattimento che è da fare davanti al giudice... Il tutto nasce da un articolo apparso su Repubblica del 22 ottobre 2009, dove mi si attribuivano o si facevano intendere mie inesistenti lezioni all'Università di Roma La Sapienza. Ho detto: il quotidiano La Repubblica contro il quale addirittura Davide Casaleggio si lamenta che non gli vengano pubblicate le smentire e rettifiche previste dalla legge sulla stampa del 1948, evidentemente inadeguata se i direttori dei giornali se ne fottono... Prima che a Davide Casaleggio lo stesso trattamento è stato fatto a me, ed a questo aggiungo il Messaggero.. (ad opera della stessa firma prima su Repubblica).  Sparano di concerto i loro missili, ma poi non accettano le repliche... Questo è il giornalismo italiano delle maggiori testate... Figuriamoci i vari siti sponsorizzati dalle ambasciate israeliane... Vale sempre questo post a suo tempo qui: confessioni di un troll pentito, in Civium Libertas tradotto e pubblicato da Egeria... Si noti: il tanto citato e decantato CDEC (centro di documentazione sull'antisemitismo) non si comporta diversamente dai quotidiani che NON pubblicano le smentite loro inviate ai sensi di legge... Fatti concludenti portano a sospettare che vi sia una intesa: gli uni pubblicano i “casi” di presunto “antisemismo” (nessuno sa ormai cosa sia propriamente) e gli altri ne fanno raccolta, e quindi chiedono tramite loro parlamentari leggi per nuovi finanziamente a carico del contribuente italiano... L'ISMEO, il glorioso istituto di studi orientale, ha dovuto chiudere per mancanza di finanziamente, che invece sono profusi senza risparmio per queste centrali di diffamazione. Ma da chi siamo governati? Nelle mani di chi siamo? Ecco, arriva pronta l'accusa di “complottista”, che per fortuna non è stato ancora trasformato in un titolo di reato, e finché non lo sarà mi si dica pure che sono un "complottista” tutte le volte che nutro fondati sospetti: non mi offendo, e mi ricordo di Andreatto, il cui motto è ormai celebre: a sospettare si fa peccato, ma spesso ci si indovina.

Il punto che rivolgo a chi pensa di essere cinque stelle: ma come? A me che ho difeso con efficace e cognizione Beppe, Di Stefano, il Movimento dalle accuse di questi Signori fate questo trattamento? Proprio a me? Ma vi siete bevuti il cervello? O vi sono giunti ordini superiori?

APPENDICE II
La funzione di stimolazione dell'«incitamento all''odio» da parte della stampa embedded (il Giornale, il Foglio, Libero, La Stampa, Il Corriere della Sera, La Repubblica...).
 Esempi. 

Sarebbe molto bello, e nobile, ogni volta che ci si lamenta di ogni manifestazione di “odio”, una malattia dell'anima, contraria alla pienezza dell'essere, su cui mirabili restano le pagine di Spinoza. Ci si aspetterebbe però da quanti si lamentano delle manifestazioni, vere o presunte, di odio da parte di altri, una non meno energica ed evidente manifestazione di amore da parte loro. Manco per sogno! L'ipocrisia di costoro giunge alle stelle.  Con un'azione lobbistica in ogni paese hanno promosso stupidissime leggi che pretendono di punire l‘«odio», come se si potesse legiferare sui sentimenti, mentre invece hanno solo promosso l'ipocrisia pubblica e la perdidia, trasformando le leggi in strumenti di vendetta privata e di lotta politica. In una rassegna stampa cristiano sionista, trovo l'odierno pezzo di uno dei due autori del libercolo infame. Ne riporto il breve testo, facendo seguire da un breve commento, ma a titolo semplificativo. È arcinoto che i giornali non esistono per informare i loro utenti, ma fondamento per fare propaganda a tutto vantaggio della proprietà del giornale, degli interessi politici ed economici di chi sta dietro quel giornale... La speranza che questo genere di informazione “infame” possa finire è direttamente proporzionale al sorgere di una controinformazione alternativa, orizzontale, interattiva, anche se, nel nostro caso le ambasciate israeliane, hanno già reclutato migliaia di blogger, giornalisti, politici, per fare Hasbara in ogni luogo possibile. Per un verso la repressione, il discredito, la diffamazione di quanti non possono essere abbindolaru e rischiano di fare loro opinione, dall'altra la produzione continua di "propaganda” allo stato bruto, grezzo.

Il pezzo:

«L'intifada dei palestinesi all'italiana: "I musulmani devono uccidere tutti gli ebrei"

E la costituente islamica: "Manifestiamo in tutta Italia"

di Alberto Giannoni

Tensioni e scontri sorti intorno alla gestione dei luoghi sacri (a musulmani ed ebrei) accendono gli animi degli «ultrà» più sfegatati. La pagina «Al Fatah Italia» ha pubblicato la foto di Omar Abed, il terrorista che ha compiuto una strage in una casa del villaggio di Halamish, nel giorno sacro di Shabbat. Il sito che si richiama all'organizzazione del leader palestinese Abu Mazen lo chiama «martire», sottolineando a titolo di merito che «il giovane ha accoltellato dei coloni sionisti». Delirante, come la ricostruzione che si fa della vicenda del Monte del tempio-Spianata delle moschee: «Le forze d'occupazione israeliana e i coloni, fuorilegge per la legalità internazionale e criminali per le azioni violente e impunite che commettono - si legge - continuano la loro aggressione armata contro il popolo palestinese». E delirante è l'incitamento all'odio che compare nella pagina «Siamo fieri di essere musulmani», in vari post che - nonostante le segnalazioni e le proteste - sono ancora ben visibili. Si parla di «soldati di Satana» e viene pubblicata una citazione «religiosa» (discutibile e fuori contesto): «L'ultima ora non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno». Intanto il leader della cosiddetta costituente islamica, Hamza Piccardo, lancia il suo appello: «Palestina chiama, manifestiamo in tutta Italia» scrive, sollecitando tutti a «chiedere subito le autorizzazioni».

(il Giornale, 26 luglio 2017) »

Scopro intanto che questo Giannone è uno dei due autori del libercolo, dove vengo chiamato in causa. Nel Giornale non è la prima volta, ma se provo a replicare non ottengo risultati.  Hanno deciso di sparare ad un bersaglio di turno e così fanno. Intanto, non sapevo che esistesse una pagina “Al Fatah Italia”. Il fatto che Loro vi abbiano prestato attenzione, mentre ignorano altre cose, dimostra quali la loro funzione: condurre per procura una guerra mediatica. Che stiano dalla parte degli israeliani e siano contro i palestinesi è di tutto evidenza, ma non è per niente evidente a chi il Giornale si rivolga, cosa pensa di ottenere, quale contraddittorio accetti. Ovviamente, ben conoscendo la capacitò di manipolazione di questi signori, non attribuisco il minimo credito ad ogni notizia da loro data, se non verificata da fonti terze, indipendenti, neutrali. Ogni notizia, anche la più banale, ha poi bisogno di una interpretazione, e quale sia la chiave di lettura di questi signori è già nota prima ancora di leggere il pezzo. La terminologia "tensioni", “scontri”, ecc., è tutta inclusa nella ideologia/manipolazione della “dualità” del “conflitto”, respinta da Ilan Pappe in un convegno, boicottato, che avrebbe dovuto tenersi all'Università di Roma La Sapienza mentre era in corso, o era appena terminato "Piombo Fuso" nel gennaio del 2009. Ilan Pappe disse allora che non vi sono due parti che si “scontrano” ma vi è solament la UNILATERITA' di un'agressione ebraico/sionista/israeliania che ha una lunga storia, secolare, e varie fasi e periodizzazione. La funzione dei giornale, che il pezzo di sopra, è di prendere l'ultimissimo episodio di un'aggressione che inizia già nel 1882, e perlare di "tensioni” e “scontri” come se aggressore e aggredito fossero parte e controparte, e la vittima che legittimamente reagisce il colpevole principale, o almeno da porre sullo stesso piano del carnefice. Fanno questo lavoro, e di certo non lo fanno gratis. Il linguaggio: sfegatati, ultrà, delirante, «l'incitamento all'odio» (rinvio evangelico alla trappola della legge Mancino, a suo tempo preparata da parlamentari “amici")... Mah! Un giornalismo decisamente “infame” che è esso stesso parte di una guerra mediatica in atto, che si combatte principalmente fuori della Palestina ed ha all'estero, nei nostri Paesi, il loro principale punto di forza.

UPDATE: Un necrologio a firma Giannone esce sul giornale: che piangano i loro morti! A differenza di quanto sono soliti fare i redattore della testata sionisti io non sto mai a insolentire i morti e i loro freschi cadaveri. Tutti hanno diritto all'eguale rispetto che discende dalla sacralità della morte. Per quanto riguarda l'aspetto teologico, pur non avendo io proprio nulla a che fare con la teologia ebraica, tuttavia dopo la conferenza dei rabbino di Neturei Karta in Roma, dubito fortemente della natura teologica dell'opera in vita del defunto. Tutto l'ebraismo romano, o almeno quello che conta ed ha potere e influenza giornali e politici, nulla ha a che fare con l'ebraismo in quanto religione. Il sionismo - parole del rabbino di Neturei Karta - ha annullato la componente religiosa dell'ebraismo italiano e ne ha fatto un centro lobbistico che crea seri problemi alla democrazia italiana. Il Giornale, la sua linea editoriale, firme come quelle di Giannone, sono la prova provata di questo lobbismo, ma uno soltanto di quei canali che mettono in silenzio perfino voci veri e autentiche del giudiasmo religioso, come quella di Rabbi Yisroel Dovid Weiss, che ha potuto parlare in Roma, non alla Sinagoga, ma al centro di cultura islamica Imam Mahdi nel quartiere tuscolano. Naturalmente, il Giornale non ha dato nessuna notizia della conferenza di un “vero rabbino”.





martedì 4 luglio 2017

Nota per le Agenzie: In Campidoglio sanno solo obbedire! - Il dominio incontrastato delle Lobbies

IN CAMPIDOGLIO SANNO SOLO OBBEDIRE. - Se su altre materie, come quella urbanistica, sento la debolezza di non avere una competenza professionale di cinquant'anni di mestiere e di studio, come altri hanno ed al cui giudizio mi affido, per come oggi hanno votato ho invece la certezza assoluta che tutti i votanti non hanno nessuna cognizione storica, filosofica, giuridica su ciò che hanno deliberato. Nessuno è stato capace di una straccio di motivazione: anche nell'ignoranza e nell'errore vi può essere una "dignità”: non ne hanno! Hanno soltanto obbedito a un ordine ricevuto. Da chi? È questo il “nuovo" che è “andato avanti” e si è insediato sul Campidoglio? Che sarà mai se andrà al governo del Paese? Vi è stato un solo voto contrario (Corsini) e un astenuto (Fassina) non già perché fossero in dissenso sul merito, ma perché andava a compiersi una vistosa discriminazione nei confronti di centinaia di associazioni con funzione sociale, che sono sotto sfratto, ma non hanno la forza e la potenza della comunità ebraica... La tiritera di Bergamo è rimasta sostanzialmente senza replica... Al pubblico non era consentito farlo, e io mi sono alzato appena il voto è terminato ed ho potuto constatare con mano a beneficio della mia Memoria di che pasta è fatto il nuovo che avanza.... Non vi è niente di nuovo ma è solo il cascame della vecchia partitocrazia alla ricerca di una nuova aggregazione, di una nuova casacca. E più non mi diffondo, avendo altrove già ampiamente argomentato.

Appendice
sui "Nuovi Fanatici"
cui è garantità l'impunità

 Purtroppo, ho conseguito negli anni una celebrità, non voluta e non cercata. Il contro-titolo di questo post potrebbe essere «Le reti dei nuovi fanatici», in risposta a un libercolo uscito con il Giornale, in uno dei suoi giovedì, e del quale vengo informato da un amico per la parte che mi riguarda.

Ormai vivo sotto tutela del mio avvocato senza il cui permesso non posso fare nessuna di quelle repliche che mi riuscirrebe assai facile fare, grazie alla evidente stupidità in assoluta malafede di quanti mi attaccano e che scientemente puntano a un mio logoramento di nervi. È una persecuzione che è stata espressamente studiata nei loro centri allo scopo creati.

Leggi Antonio Caracciolo in luogo di R. Motta: è lo stesso testo!

Lascio al mio legale il lavoro che riterrà di dover fare, in corso di causa con Beppe Grillo, che nel frattempo a me e a Roberto Motta ha comunicato il pieno e definitivo reintegro, e che sono costretto a rendere di pubblico dominio per contrastare notizie di stampa diffuse in evidente malafede. Ripeto qui quello che avevo scritto nel mio curriculum alle Comunarie romane. Essendo di mestiere non un ingegnere in grado di progettare ponti e strutture edilizie, ma solo un filosofo del diritto ove per avventura fossi stato eletto o posso ancora esserlo in una pubblica istituzione, addirittura in Parlamento, il mio lavoro specialistico sarà quello di sforbiciare tutte le leggi che negano, imbrigliano, ostacolano, eludono la libertà di pensiero, di espressione, di ricerca, di insegnamento, di critica politica, fatti salvi i legittimi diritti altrui.

Santo Iddio, il problema non è se in Italia e altrove su determinati argomenti esistono solo “verità ufficiali”, venendo represso con il carcere duro (fino a 12 anni oltre alla morte civile se non anche quella fisica) ogni assertori di “verità non ufficiali”, ma se ancora esiste o è mai per davvero esistita la libertà di pensiero, o forse addirittura se in Italia esiste il Pensiero e la capacità di Pensare: un pensiero che non sia per definizione e nella sua realtà effettuale “libero” è in realtà un non pensiero.

Le parole "democrazia", "parlamento", consigli comunali, ecc.  sono in realtà vuote di significato e di sostanza. Non è la Ragione che produce la Legge, ma dietro ad ogni legge, ad ogni provvedimento, a ogni delibera vi è una Lobby. Se si vuole cercare la "ratio” di una legge non è la ragione o l'interesse pubblico che si deve cercare, ma la Lobby che quella legge, provvedimento, delibera ha voluto e prodotto. Bisogna poi cercare i nomi delle persone in carne e ossa che si sono prestati all'operazione. Per smascherarli basterà chiedere loro perché hanno votato in quel modo... Non sapranno rispondere oppure diranno che qualcuno ha chiesto loro di votare in quel modo, o anche potrebbero dire taluni che in quel modo perseguivano un loro utile privato. Adesso, faccio scandalizzare qualcuno, che non aspetta altro che un'occasione: quando una democrazia è malata, per le ragioni sopraddette, il cittadino comune - quello che non ha santi in paradiso, o crede di averli, ma poi scopre che sono “fasulli” e per niente “meravigliosi”, anzi piuttosto “schifosi” - si orienta verso quella che alcuni eminentissimi studiosi hanno definito come “dittatura con fondamento democratico”, e che già Machiavelli aveva individuato quando parlava della alleanza Principe e Popolo, per tenere a bada gli Ottimati e le Lobbies, tanto potenti da non poter essere neppure nominate, con tanto di sanzione penale se appena appena si il loro nome. Non vale il reciproco e le loro liste di proscrizione e di persecuzione sono addirittura protette con legge e finanziate con denaro pubblico.

Tutti i mali cui stiamo andando incontro hanno una origine in apparenza estrinseca: la mancanza di pensiero politico, di vero dibattito, di vero confronto, necessario non solo per attingere la verità, ma anche per trovare le soluzioni pratiche che servono alla nostra vita quotidiana (lavoro, salute, trasporti, ambiente...). Anche nel m5s che doveva essere il Nuovo che Avanza dimostra con la mia esperienza vissuta la totale mancanza di libertà di pensiero e di dialettica al suo interno. A volte casi marginali, come il mio, possono rivelare grandi verità che non sono “ufficiali”, cioè governative, ma esperenziali, di esperienza e tali che ogni cittadini in determinate circostanze può lui stesso fare e toccare con mano.

E più non dico, ma questo dovevo dirlo, almeno questo: chi è in grado di capire, può capire. Mancando in Italia una piena e riconosciuta libertà di pensiero bisogna ormai imparare a esprimersi e a comprendere per enigmi, per allusioni, per messaggi cifrati.